Da Castelluccio a Perugia, l’Umbria si rialza. Anche grazie al turismo

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L’Umbria rinasce. Si rimette in piedi dopo il terremoto. Anzi i terremoti. Quelli che hanno scosso la terra e colpito paesini medievali, e quello, altrettanto grave, della disinformazione che ha allontanato i turisti. Eppure la maggior parte della regione è stata solo sfiorata dal sisma e i borghi più belli hanno sistemato in tempi record minime lesioni al patrimonio artistico.

Nascono progetti come I Volti di Castelluccio, sezione della piattaforma di crowdfunding #RinascitaCastelluccio, per dar voce a piccoli imprenditori agricoli e costruire un villaggio diffuso per lo stoccaggio e la vendita dei prodotti. Enti pubblici e privati, associazioni e liberi cittadini si uniscono per sviluppare idee puntando sulla vera ricchezza dell’Umbria: il paesaggio, l’eccellenza enogastronomica, l’unicità del patrimonio storico-artistico. Poche settimane fa è stato firmato un protocollo d’intesa fra sei comuni (Spoleto, Campello, Trevi, Foligno, Spello e Assisi) della cosiddetta fascia olivata, un patrimonio di oltre un milione di ulivi che regalano un olio Dop di qualità eccellente: si lavora per il riconoscimento del paesaggio alimentare FAO. Sarebbe il primo in Europa. Per apprezzarne la bellezza, si percorre il Sentiero degli Ulivi (C1 del Cai) che collega Assisi e Spoleto e si interseca con il Cammino di Francesco, in un saliscendi armonioso dove si incontrano eremi, frantoi, castelli, agriturismi.
Trevi, Città dell’Olio, è la capitale di questo paesaggio e si è subito ripresa. “Grazie al decreto Errani – spiega il sindaco, Dino Sperandi, storico ed esperto d’arte – siamo riusciti a restaurare affreschi e rendere subito agibili gli edifici lesionati, pochi per fortuna, senza interrompere alcuna attività culturale”. Così sono state riaperte chiese, musei e il teatro Clitunno, un gioiellino del 1875. Si entra nel Complesso Museale di San Francesco per visitare il Museo della Civiltà dell’Olivo (l’unico in Italia di proprietà pubblica), il Museo archeologico, la Pinacoteca con la Madonna col Bambino del Pintoricchio.
A Villa Fabbri, invece, si va per le opere di Pomarancio e Salimbeni e per il panorama che abbraccia la valle fino a Spoleto. Un mare di ulivi dove spuntano imprevedibili tesori come la Chiesetta di Santa Caterina, arroccata su uno sperone, che custodisce uno degli affreschi più significativi del Trecento umbro, attribuito al Primo Maestro di Santa Chiara di Montefalco. Purtroppo anche mete note come Gubbio e Assisi, pur non avendo danni, vedono pochi turisti. Si spera ritornino anche grazie a nuovi progetti di ospitalità nati dall’entusiasmo di giovani imprenditori. Nella città di San Francesco, Daniela Tabarrini e Giulio Ascani hanno inaugurato il loro b&b Residenza La Corte lo scorso autunno, poco dopo il terremoto. “Abbiamo deciso di investire per far rivivere questi spazi storici legati alla nostra famiglia e alla vita dei canonici di S. Ruffino, la cui cattedrale si trova appena sopra di noi”, spiega Daniela Tabarrini. Tre stanze di charme e un loft con pietra a vista, che danno su un cortile segreto, sulla vallata o sui tetti.
È una storia nuova e tutta al femminile anche quella dell’agriturismo Le Sorgenti, a otto chilometri da Assisi, in località Paradiso. Lo è di nome e di fatto questo posto dove Marzia Stoppini, 36 anni, alleva cavalli sportivi. “Faccio anche il fieno e mi occupo dell’orto e della campagna; il mio sogno è vivere con i prodotti della terra”. Una tenuta di 22 ettari, con laghetti d’acqua sorgiva, boschi, vecchi casolari ristrutturati, giardini di rose, glicini e lillà. A Perugia, che accoglie i concerti di Umbria Jazz (7-16 luglio), un nuovo indirizzo è il ristorante Società Anonima, aperto nell’ex fabbrica di ghiaccio che un tempo ospitava la Società Anonima Birra Perugia. “Volevamo rivitalizzare il centro storico che in questo momento vive molte difficoltà”, raccontano i fondatori, Paolo Balzelli e Antonio Boco. “I fornitori sono piccoli produttori locali. Come pure i vignaioli con cui creiamo l’etichetta anonima del mese”. Questa gente sta facendo miracoli, ma da sola non può farcela. Trascorrere qualche giorno di vacanza in queste terre è un grande aiuto.

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