Durante il nostro viaggio in Madagascar, i viaggiatori incontrano una struttura dedicata all’educazione e formazione per bambini e adolescenti. Abbiamo intervistato Cristina, referente del progetto, per capire cosa succede durante la visita e come viene vissuta l’esperienza dagli ospiti.
Cosa visitano i viaggiatori quando arrivano da voi?
Innanzitutto, diamo loro il benvenuto nella nostra struttura, che accoglie 32 ragazzi, provenienti da diverse realtà. Per esempio dall’orfanotrofio più grande d’Africa, che si trova proprio a due passi da noi. Oppure sono ragazzi che si avvicinano attraverso le attività di educazione di strada o ancora sono segnalati da realtà locali.
Ma non solo. Abbiamo all’interno anche una scuola materna, con 135 bambini che provengono dai piccoli villaggi rurali situati nel circondario. Abbiamo anche una classe con adolescenti che si preparano e studiano per raggiungere un livello di istruzione più avanzato e appropriato per la loro età, per poi proseguire i loro studi all’esterno.
Infine, qui abbiamo un dispensario medico a disposizione dei bimbi e dei villaggi circostanti, con un costo accessibile e più che dimezzato.
Siamo abituati all’accoglienza da sempre, perché da sempre da noi passano molti volontari che si formano in Italia e poi vengono a fare un’esperienza di volontariato qui.
Che interazione c’è tra viaggiatori e ospiti?
Molti dei ragazzi che frequentano la nostra struttura ormai parlano un po’ di italiano sia perché io e Rosario – il responsabile della sede – siamo italiani, sia perché lo sono i viaggiatori che passano da qui. Negli anni hanno imparato qualche parola e quindi riescono a entrare in relazione.
Ci piace quando i viaggiatori scelgono di condividere il pasto con i ragazzi, perché diventa una festa: naturalmente non ci sono posti assegnati e in questo modo l’interazione è maggiore. Anzi, spesso sono i ragazzi stessi che raccontano il nostro progetto, proprio in queste occasioni. Anche se noi ci ritagliamo sempre un momento la sera, davanti a una tisana o un caffè, per rispondere alle domande e alle curiosità dei visitatori, sul progetto oppure sul Madagascar.
Raccontaci un’esperienza che vi è rimasta impressa
L’anno scorso è accaduto un episodio con un gruppo di viaggiatori che a noi sembravano molto differenti tra loro. Alla fine della giornata passata insieme, si sono talmente affezionati al progetto che hanno deciso di tornare, hanno disdetto l’albergo comodo per rimanere un po’ di più insieme a noi. Questo comportamento ci ha fatto sorridere ed è stato davvero un piacere.
In tutte le visite, poi, molti ci chiedono di ricevere informazioni sull’andamento del progetto e ci regalano libri e altri materiali. Lo scambio è sempre un bel momento.
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via Viaggio in Madagascar: incontro con un progetto di educazione!
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