Merano: arte, nuova cucina e una nightlife a sorpresa

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Da quelle parti si dice che Merano, in primavera, si veste da sposa. Sono i fiori degli alberi di melo che, a perdita d’occhio, coprono la città e l’intera conca di un manto così fitto da trasformare la zona in un giardino botanico. Piccola (40.000 abitanti), vivace e sul podio delle città più vivibili d’Europa, Merano, medaglia d’oro 2015 al concorso internazionale Entente Florale per l’alta qualità della vita e per l’arredo urbano votato al green, è un incredibile santuario dell’architettura alpina contemporanea: alberghi di design, strutture avveniristiche, cocktail bar e servizi da metropoli. Con la differenza, però, che qui la natura è ovunque.

GREEN CITY – Le terme, i castelli, gli hotel, gli spazi d’arte… nella città più verde dell’Alto Adige (18 km di passeggiate e 16 ettari di parchi) tutto porta il segno della modernità. Una small city dove vecchio e nuovo si intrecciano di continuo. Un esempio? Art&Nature 2016, dal 24 marzo al 5 giugno nell’ambito del festival Primavera Meranese. Il progetto presenta lungo i corsi dell’Adige e del Passirio opere d’arte da vivere e toccare, come la struttura in rete (ci si può infilare!) di Kristina Buch, nel parco della stazione, o il wallpaper di Nanna Debois Buhl con le celebri palme di Merano, in piazza Rena. Avveniristiche sono pure le centralissime Terme Merano: un cubo trasparente con lampadari e anelli di coloratissimo plexiglas (opera di Matteo Thun) in un giardino di cinque ettari e con le cime del Gruppo di Tessa attorno. Tutto è studiato per conciliare il relax: la vista, le 25 piscine, le saune, il bagno di vapore con le erbe biologiche dei Giardini di Castel Trauttmansdorff e i trattamenti. Ci si immerge in imperiali vasche d’ottone colme di latte di pecora e ci si avvolge nella lana di pecora appena tosata e lavata solo con acqua, così da preservare i benefici della lanolina.

LA NUOVA CUCINA – Poi si va alla scoperta dei nuovi chef di Merano, come il talentuoso Pasquale Granata, napoletano innamorato dell’efficienza altoatesina (“qui funziona tutto”), che al The Gallery stupisce con piatti innovativi. “Lo strudel di mele lo scompongo nel bicchiere”, spiega, “e per gli spaghetti utilizzo il grano turanico, che proviene dalla regione iraniana del Khorasan ed è molto digeribile. Poi lo condisco con l’olio all’aglio preparato sottovuoto in modo da renderlo leggerissimo. Fondamentale, è la materia prima: fresca, di alta qualità e lavorata poco. Come il carré di agnello, che arriva dalla Nuova Zelanda ed è uno spettacolo”.

TIRAR TARDI – La nuova Merano oggi tira tardi in locali che sembrano rubati a un set newyorkese. Il Palm Lounge dell’Hotel Terme Merano: enormi divani in velluto rosso, pareti pompeiane, lampadari scultura e un incredibile giardino d’inverno di palme e cedri. A colpire, però, sono i cocktail di Aaron Stecher, ex  metalmeccanico che sfodera virtù da barman di lunga data. Inaspettate, pure le camere dell’Hotel Imperial Art. Dietro alla facciata Liberty si celano 12 camere piene di personalità, opera di tre artisti meranesi. Non ce n’è una uguale all’altra: pavimenti con resina lucida e un enorme lampadario dipinto, omaggio gli arredi delle terme storiche (stanza 41); soffitti tempestati di galassie (n. 23) e terrazze sui tetti con tanto di jacuzzi (n. 42). “Non ho messo limiti agli artisti”, spiega il proprietario Alfred Strohmer, “se non il fatto di creare una stanza dove loro stessi avrebbero voluto dormire”.

ARTE E SHOPPING – Da qui, tutto è a portata di piede: il Kunst Meran, un’ex casa a corte trasformata in galleria d’arte tutta vetro, acciaio e legno; il Pur Südtirol, la boutique con 1.800 prodotti tipici dell’Alto Adige; e il regno di Mariana Frühauf, che nel suo olleTog crea borse in Pvc che parlano sudtirolese. Nella provincia di Bolzano si stampa la plastica e i modelli si chiamano Glurns, Meran, Bruneck e Sterzing.  “Sono borse per tutti i giorni, olleTog in dialetto significa questo”. Lungo i Portici oggi ci sono anche temporary shop, mentre i negozi storici hanno l’ingresso stretto stretto (4 metri al massimo perché un tempo si pagavano le tasse in base all’affaccio) e sono lunghissimi, fino a 200 metri di profondità. La passeggiata Tappeiner, una delle più belle passeggiate d’Europa, inizia ai piedi della vecchia seggiovia (1952) che porta dal centro, dietro al municipio, a Tirolo. È monoposto e lentissima. Per fortuna. Così si ha tutto il tempo di ammirare dall’alto la serpentina che si snoda tra cedri, eucalipti, magnolie e fichidindia.

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Viaggio alla scoperta di Merano e del Meranese? I consulenti di DoveClub sono a disposizione per informazioni e preventivi gratuiti. Orari: lun.-ven. 9-20; sab. 10-19. Costo di una chiamata nazionale. Il tuo consulente al tel. 02.89.29.26.87.

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