L’ultimo tratto della Via Francigena comincia a Viterbo, residenza papale nel XIII secolo. Lasciato il palazzo dei Papi si attraversa porta Faul e si imbocca la strada del Signorino, scenografica via etrusca tagliata tra pareti di tufo alte oltre 10 metri, per dirigersi verso Vetralla (19 km., ca. 5 ore).
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A Vetralla si può dormire presso la parrocchia di San Francesco (0761 477105), nel quieto monastero Regina Pacis (tel. 0761.481519) poco distante dal centro abitato oppure presso l’albergo Da Benedetta.
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L’ultimo tratto della tappa odierna porta attraverso la valle del Fosso Mazzano, uno scenario di foresta incontaminata che purtroppo negli ultimi tempi è stato parzialmente rovinato dalle ruspe che hanno scriteriatamente operato lavori di disboscamento.
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A Sutri le strutture di accoglienza pellegrina sono a qualche chilometro dal centro mentre all’interno delle mura vi sono alcuni hotel e b&b “pilgrims’ friendly” come il Nerone’s b&b (392.1988700) e il Sutrium Hotel (0761.600468).
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Il passato medioevale di Campagnano ha lasciato numerose testimonianze artistiche e culturali tra cui chiese, palazzi nobiliari e il tradizionale Palio delle Contrade con disfida a dorso d’asino e corteo storico in costume tardo rinascimentale. Numerosi i punti di accoglienza: religiosi (Parrocchia di San Giovanni Battista, 06.9041094) e non (Ostello di campagnano; Case nel borgo).
Il giorno seguente si parte di buon mattino per la tappa (Campagnano-La Storta; km. 22,5, ca. 6 ore) che inizialmente porta al santuario della Madonna del Sorbo e quindi all’omonima valle, una piccola oasi chiamata “piccola Scozia” per i suoi spazi verdi.
Da qui in pochi chilometri si giunge a Formello, il cui borgo antico è tutto incentrato intorno a Palazzo Chigi che, oltre alla biblioteca e a capitelli romani sparsi in ogni angolo del cortile, ospita sotto le sue antiche capriate l’Ostello Maripara (06.90194605), accogliente punto di sosta intermedio. Una scala trasparente elenca tutte le tappe che da Canterbury portano a Roma e conduce alla terrazza da cui, in lontananza, si intravede il profilo dell’Urbe.
Ripreso il cammino ci si inoltra nel parco di Veio fino a giungere a Isola Farnese (possibilità di sosta all’hotel Tempio di Apollo) e da qui, lungo una strada asfaltata ma poco trafficata, si prosegue fino a La Storta, termine della tappa. Quando si raggiunge la Cassia, con il suo traffico e i suoi rumori, l’estraniamento del pellegrino è forte. L’Istituto Palazzo Suore Poverelle (06.30890495) offre accoglienza sul percorso; oppure deviando di poco dall’itinerario è possibile dormire nella base scout La Valletta (http://ift.tt/2qziYP8).
È arrivato il momento dell’ultima tappa (la Storta-Roma; 17 km, ca. 4 ore 30’). L’inizio purtroppo è sulla trafficata Via Cassia fino a superare il Grande Raccordo Anulare; da qui si lascia l’asfalto per inoltrarsi nel suggestivo Parco dell’Insugherata che si inserisce nel cuore di Roma fino a raggiungere la via Trionfale; quindi si sale alla Riserva di Monte Mario da dove si ha una splendida vista sulla città e sulla destinazione finale: la cupola di San Pietro. Scesi dal colle si percorre quasi a passo di corsa l’ultimo tratto che conduce alle mura vaticane e finalmente a Piazza San Pietro.
Dopo aver giustamente festeggiato l’arrivo avvolti dallo stupefacente colonnato del Bernini non resta che portare la propria credenziale all’Opera Romana Pellegrinaggi in piazza San Pietro (piazza Pio XII, 9) per farsi rilasciare il Testimonium, il documento che prova l’avvenuto pellegrinaggio a Roma.
Info e approfondimenti: http://ift.tt/1eGDVKD
La guida Stefano Mazzotti
L’autore dell’articolo è Guida Ambientale Escursionistica. Camminatore, ciclista, scialpinista e blogger (sognincammino.com) ha percorso a piedi la Via Francigena, la Via degli Abati, il Sentiero del Viandante, la Via dei Monti Làttari, l’Alta Via dei Monti Liguri, alcuni tratti delle Dolomiti.
Nella primavera 2016 ha pedalato per oltre 1000 km per posizionare la segnaletica della CicloVia Francigena dal Passo del Gran San Bernardo a Roma.
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