Kimolos: l’essenza delle Cicladi

Kimolos

Oltre 30 milioni di visitatori, assetati di cultura e spiagge immacolate. Sono i visitatori attesi in Grecia nel 2017. Una boccata di ossigeno per l’economia, secondo le previsioni dell’Organizzazione nazionale del turismo greco (Gnto), “un settore chiave” ha ribadito più volte Andreas A. Andreadis, direttore dell’Association of Greek Tourism Enterprise. L’estate alle porte annuncia, almeno sulle isole, ottimismo. Anche nella minuscola Kimolos, appena 36 chilometri quadrati, uno scampolo di Arcadia a mezz’ora di traghetto dalla punta orientale di Milos, celebre per le miniere e le lunghe spiagge. Kimolos è un richiamo alle cose semplici. Per riscoprire pomeriggi di dolce far niente, la luce che inonda i vicoli silenziosi della Chora, i campi di grano appesi a una roccia. Per abbandonarsi sulle spiagge deserte o nelle acque turchesi dell’isolotto di Poliegos. Con gli amici si prenotano le vecchie abitazioni dei pescatori, semplici, accoglienti, a pochi passi dal mare, come Casa Zafferano, o nel silenzio della macchia, come Dafni House che offre pure terrazze per isolarsi da tutto e tutti (da rileggere la serie di Aristotele detective di Margaret Doody, Sellerio).

KIMOLOS: LE SPIAGGE PIÙ BELLE

Sull’isola si va per spiagge sin dal mattino presto, i più pigri raggiungono la sabbia di Psathi, il porticciolo ad anfiteatro dove molti approdano anche per l’aperitivo e per i dolci della pasticceria Ravèndi. Aperta accanto alla storica taverna To Kyma, una sicurezza, dove si ordinano insalate con capperi, erbe selvatiche e lo xyno, il formaggio fresco di capra. Altri due indirizzi per la cena a due passi dal mare sono To Postali ed Ekinousa (tel. 0030.22870.51.551).
Le spiagge si raggiungono in sella al motorino (ma c’è anche un bus in estate): Goupa è una baietta con le tradizionali sirmata, i ricoveri ricavati nella roccia per i caicchi da pesca, Klima, è a soli 20 minuti da Chorio, con tamerici a far da ombra, Pigados è al riparo dal meltemi, e poi c’è Prassa, la più bella, sabbia dorata e acque colore smeraldo. Irresistibile.

A Kimolos le spiagge si raggiungono in barca o in motorino

A Kimolos le spiagge si raggiungono in barca o in motorino

KIMOLOS: APPRODI SEGRETI
Per esplorare, con la bonaccia, la costa nord di Kimolos, ci si affida invece alle barche ancorate nel porticciolo di Psathi. D’estate puntano anche all’isolotto di Poliegos.
Altri itinerari verso sud. In una manciata di chilometri la costa assomiglia a un pizzo ben fatto: scogli, grotte, lingue di roccia colore argento, anse turchesi dove trovare pace. Ecco Aliki, a mezz’ora dal porto, e Bonatza, con un lungo bagnasciuga adatto anche ai più piccoli. La più scenografica è Ellenika, dove si cammina attorno agli scavi e alle tombe del periodo miceneo ed ellenistico. Ma sull’isola, cappello e cartina alla mano, si va volentieri a zonzo, senza meta, inseguendo muretti a secco e terrazzamenti coltivati, oltre la cava di Vromolimno, o verso Petalia. KIMOLOS: DOVE DORMIRE E COSA FARE LA SERA
Nessun pericolo: prima o poi un cartello indica Chorio, l’unico vero paese a Kimolos che lentamente ha aperto hotel accoglienti e studio, e dove i più fortunati riescono ad affittare casa. Il Windmill Resort è stato ricavato in un vecchio mulino, solo cinque camere in stile cicladico, con tocchi grigio perla, pareti tirate a calce e terrazze per godersi il panorama. Alla sera ci si ritrova sul belvedere. Lo spettacolo è ai piedi: luci di barche, profili di isole lontane. E si sogna la prossima meta. L’alternativa al mulino sono gli appartamenti Opalio, confortevoli, curati negli arredi, con begli affacci sulla costa.
Le ore trascorrono nei locali della Chora di Kimolos, da Brachera, in Agora road, con archi in pietra, e un comodo bancone; da Agorà, con tavoli all’aperto e un team di giovani a cui ordinare cocktail e vini di Santorini. Più in basso, in una vecchia dimora restaurata, il piccolo, ma sorprendente museo archeologico raccoglie preziose testimonianze dell’isola, dalla figurina a forma di violino del periodo Primo Cicladico (3.200 – 2.700 a.C.) alla statua trovata sull’isoletta di Daskalio del tardo II secolo a.C.

 

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