Lubiana, un ponte sul futuro

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Lubiana? Una città da scoprire camminando. O pedalando. O sui bus ecologici. Perché, nel 2016 la capitale della Slovenia è stata proclamata anche capitale verde d’Europa. Non a caso: negli ultimi dieci anni la città, che conta circa 280mila abitanti, ha puntato tutto sui parchi, sui percorsi ciclabili e pedonali e ha piantato oltre 2mila alberi. Le rive della Sava sono state recuperate e la vista, per chi percorre il fiume in battello, è deliziosa.

In particolare poi, dei nuovi cinque parchi cittadini, merita un trekking il Sentiero dell’amicizia e del ricordo, 34 km nel verde, là dove, durante la Seconda guerra mondiale, gli italiani distesero il filo spinato, trasformando la città in un immenso lager. Adesso, la memoria è garantita da una serie di lapidi e monumenti. Ma l’attenzione è rivolta proprio alla libertà e alla fratellanza tra i popoli: la Slovenia non ha sofferto come gli altri territori dell’ex Jugoslavia, ma comunque la sua indipendenza, il 25 giugno 1991, è stata segnata da dieci giorni di guerra. Millenaria, fiera della sua cultura romana e dei resti dell’antica Emona, Lubiana conserva anche piazze medievali, ma soprattutto palazzi barocchi, ottocenteschi e della Secessione. Ha un carattere fieramente asburgico, ma sorride come una città dell’Europa del Sud. Ricca di musei (conserva anche il più antico strumento musicale, un minuscolo flauto di 55mila anni fa), è però da scoprire soprattutto nella sua rinnovata creatività: negozi di moda, ristoranti, librerie, caffè, mercati e mercatini. Un mix di nuove energie e di antica consapevolezza, a pochi chilometri dall’Italia, al di là di un confine che è stato segnato per secoli dalle guerre e che oggi, grazie all’Europa, è un ponte sul futuro.

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