Fin da piccolo l'Iran ha attirato i miei pensieri ma vuoi per per un motivo, vuoi per un altro non era mai arrivata la giusta occasione di partire. Fino all'anno scorso, quando mi sono convinto e nel giro di una settimana ho organizzato in tutti i dettagli un viaggio in questo Paese che si è rivelato stupendo. Devo essere sincero, forse ciò che mi condizionava era l'idea (sbagliata) di un Paese che agli occhi degli occidentali appare spesso diverso da quello che è veramente. Nella mia esperienza ho trovato persone ospitali come pochi e città e paesaggi a dir poco splendidi.
In questo post v'illustrerò l'itinerario da me seguito durante la mia permanenza in terra persiana. Probabilmente nove giorni non sono tanti ma seguendo questo percorso che ho strutturato in maniera indipendente riuscirete a visitare due delle città più belle d'Iran (Shiraz e Yazd) oltre a raggiungere alcune località fuori dai principali circuiti turistici.
GIORNO 1 | Partenza per l'Iran
Per raggiungere l'Iran ho approfittato di un'ottima offerta Alitalia con un volo in partenza in tarda serata da Roma Fiumicino a Teheran Mehrabad. Il passo successivo, dopo aver sbrigato le formalità per ottenere il visto turistico direttamente all'arrivo, è stato quello di spostarmi in taxi all'altro aeroporto della capitale iraniana, l'Imam Khomeini, riservato ai voli domestici, in quanto ho deciso di raggiungere la città di Shiraz con la compagnia Iran Air e da lì cominciare il mio viaggio nella parte centrale dell'Iran.
Shiraz |
GIORNO 2 | Shiraz
A Shiraz sono arrivato alle prime ore dell'alba dove ho trovato posto al Niayesh Boutique Hotel. Se il resto della mattinata l'ho trascorsa recuperando il sonno della notte, ho sfruttato invece il pomeriggio per iniziare a conoscere la città, celebrata come culla della cultura persiana. Le tappe di giornata sono state le seguenti: Bagh-e Eram, giardino dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO che si estende attorno al Kakh-e Eram, un palazzo di epoca qagiara chiuso al pubblico; Aramgah-e Sa'di, tomba del poeta Sa'di situata all'interno di un colonnato di pietra costruito durante l'epoca dei Phalavi; Qur'an Gate, un tempo una delle principali porte di accesso alla città ed oggi luogo di ritrovo con una grande piazza e verde pubblico.
Intera giornata dedicata a Shiraz. Mi sono recato alle prime luci del mattino a quella che è la moschea più bella e più fotografata dell'Iran centrale, la Masjed-e Nasir-al-Molk, per ammirare i giochi di colore offerti dalla luce all'interno della sala di preghiera. Il complesso del Naranjestan è stata la tappa successiva che ha preceduto la mia visita alla Masjed-e Vakil, altra moschea che sfortunatamente ho incontrato in ristrutturazione. Nelle vicinanze sono situati l'Hammam-e Vakil, risalente al periodo zand e il Bazar-e Vakil, cuore del commercio della città. Proprio alla chiusura ho visitato l'Arg-e Karim Khan, imponente fortezza che domina il centro cittadino.
Anche per una persona come me poco avvezza a siti archeologici Persepoli è un "must". Altro sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall'UNESCO, Persepoli mostra le rovine che solamente in minima parte lasciano immaginare lo splendore e la grandezza che il regno degli Achemenidi erano riusciti a costruire sino alla sua caduta per mano di Alessandro Magno, re di Macedonia. Ho abbinato la visita di questo sito con le vicine tombe rupestri di Naqsh-e Rostam, distanti solo sei chilometri. Tornando a Shiraz ho avuto il tempo per visitare l'Aramgah-e Shah-e Cheragh, grandioso mausoleo che ospita le spoglie di uno dei 17 fratelli dell'imam Reza, Sayyed Mir Ahmad.
Il villaggio di Ghalat è fuori dai circuiti turistici internazionali. Potrebbe essere un'idea interessante per tutti coloro che decidano di rimanere più giorni a Shiraz. Distante solo 30 km, ho trovato un paesino arroccato con giardini, mulini e abitazioni in pietra, alcune delle quali diroccate, oltre ai resti di un castello sulla sommità di un colle. A piedi ho raggiunto anche una cascata, fuori dal centro abitato e situata in una zona boscosa frequentata dagli stessi abitanti di Shiraz per organizzare quei pic-nic che tanto piacciono in generale agli iraniani.
Ho salutato Shiraz per raggiungere in autobus in circa 6/7 ore la città di Yazd con la compagnia Hamsafar. Il viaggio si è contraddistinto per un continuo susseguirsi di paesaggi uno più bello dell'altro. Dapprima i Monti Zagros, poi aride pianure con picchi rocciosi che sembrano essere usciti direttamente da un quadro di Dalì. Imponenti montagne, coltivazioni verdeggianti e paesini dalle abitazioni color ocra precedono l'arrivo alla città di Yazd. Qui ho trovato posto presso il Vali Traditional Hotel, una struttura tradizionale a pochi passi dal centro.
Yazd è facilmente visitabile a piedi ad eccezione di alcuni siti interessanti fuori dal centro. Ho seguito così un itinerario che mi ha portato a scoprire nell'arco di una giornata tutti i monumenti più importanti della città vecchia: il complesso di Amir Chaqkmaq, un Hosseinieh che rappresenta un po' il fulcro della città; il bazar; la Masjed-e Jameh (Moschea del Jameh), con i suoi due minareti alti 48 metri; un ab anbar, cisterna per l'acqua circondata da quattro badgir; la Prigione di Alessandro e la vicina Tomba dei 12 imam; la Khan-e Lari, un'abitazione qagiara tra le più sontuose della zona vecchia. In taxi ho raggiunto invece duo luoghi simbolo per la comunità zoroastriana: l'Ateshkadeh, il Tempio del Fuoco al cui interno brucia, si dice ininterrottamente dal 470 d. C., il Fuoco Sacro Perpetuo; il Dakhmeh-ye Zartoshtiyun, le Torri del Silenzio situate alla periferia della città.
È l'unica giornata nella quale mi sono affidato ad un agenzia locale per visitare alcuni siti nei dintorni di Yazd che mi interessavano. Chak Chak è un isolato Ateshkadeh sul costone roccioso di un'altura nel cuore del deserto frequentato dai seguaci del zoroastrianesimo per via del Tempio del Fuoco di Pir-e Sabz. Meybod è una città con una lunga serie di siti storici tra i quali la Kaboutar Khaneh Tower, una torre colombaia che ospitava oltre 4000 nidi per accumulare uova e sterco, e il Castello di Narin, probabilmente la più antica costruzione realizzata in mattoni di fango esistente in Iran. Kharanaq è un villaggio fantasma in terra con un minareto oscillante un tempo di tre livelli e un caravanserraglio alle porte d'accesso del paese antico.
Kharanaq |
GIORNO 9 | Da Yazd a Teheran e ritorno in Italia
from I Viaggi di Manuel http://ift.tt/2mn6Cfl
via Itinerari di viaggio fai da te. L'Iran centrale in nove giorni
Commenti
Posta un commento