Capitale Italiana della Cultura 2018: vince Palermo

The Cathedral of Palermo is an architectural complex in Palermo (Sicily, Italy). The church was erected in 1185 by Walter Ophamil, the Anglo-Norman archbishop of Palermo and King William II's minister

Palermo è la nuova Capitale Italiana della Cultura 2018. A dare l’annuncio oggi il presidente della Commissione Stefano Baia Curioni, che ha consegnato la busta con il nome della premiata al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Palermo ha sbaragliato la concorrenza delle altre nove città arrivate alla finale – Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Recanati, Settimo Torinese, Trento, Unione dei comuni elimo-ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice) -, aggiudicandosi, oltre alla nomina che le consentirà di vivere 12 mesi sotto i riflettori, anche un premio di 1 milione di euro e l’esclusione delle risorse investite nella realizzazione del progetto dal vincolo del Patto di stabilità.

Una votazione unanime quella della commissione, come ha sottolineato il presidente Curioni, che ha voluto premiare Palermo per la capacità di “disegnare in modo più ampio un progetto di politiche culturali”, combinando quindi cultura, partecipazione e creazione di capitale sociale.

Palermo, futura Capitale Italiana della Cultura 2018, ha sfruttato il volano del recente inserimento del percorso arabo-normanno, che collega il capoluogo con altre interessanti località siciliane, Cefalù e Monreale, tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. Ma non solo. La città nel 2018 ospiterà Manifesta 12, la biennale europea itinerante dedicata all’arte contemporanea, che darà l’opportunità di scoprire la città sotto una veste nuova. Per l’occasione, inoltre, dovrebbe aprire le porte al pubblico anche  il nuovo museo permanente di arte contemporanea di Palazzo Butera.

Da non dimenticare tra i da non perdere della città la GAM – Galleria d’Arte Moderna, con la sua ricca collezione di artisti italiani dell’Ottocento-Novecento, le architetture sontuose, come il Palazzo Valguarnera-Gangi, nelle cui sale Luchino Visconti ha girato il Gattopardo, e i quartieri vivaci, dove immutate vivono le tradizioni e si respirano atmosfere arabeggianti, come quello della Kalsa, e i mercati dove assaggiare il tipico street food, Ballarò e Vucciria.

 

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