Toscani, che più toscani di così non si può. Eppure c’è senz’altro qualcosa che i livornesi non condividono con i loro conterranei: i grandi flussi di turisti. Certo, c’è il porto e ci sono i traghetti per la Sardegna e la Corsica. Ma poi la città se ne sta al di qua del grande parcheggio di piazza del Luogo Pio, ancora oggi una sorta di “grande vuoto”, simbolo dei feroci bombardamenti della Seconda guerra mondiale. Dietro però la città di Amedeo Modigliani, Modì, pulsa di vita. E non soltanto il celebre quartiere Venezia, costruito sui canali.
Abbiamo scelto, nel videoreportage, di attraversarla sulle tracce dei suoi cittadini più illustri: il pittore Amedeo Modigliani, prima di tutto. Oggi è un museo privato la sua casa natale di via Roma 38, trasformata dalla madre, Eugenia Garsin, straordinaria figura di intellettuale, in una scuola. Ma Modì, con la sua irrequietezza creativa, permea un po’ tutta la città: non a caso il suo volto troneggia in un graffito all’ingresso del Mercato delle vettovaglie, il più grande d’Europa (è seguito da quello di Barcellona), bellissimo nelle sue volte Liberty. Non privatevi del piacere di passeggiare e contrattare tra le bancarelle che si estendono per tutte le strade e le piazze intorno. Fermatevi a mangiare un panino, per esempio, a La Barrocciaia. Oppure a gustate gli spaghetti con le vongole al Ristorante Cantina Senese (Borgo dei Cappuccini 95): ritroverete tutto lo spirito di Livorno, le battute e il buon umore.
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