Oltre 300 parchi e giardini visitabili, oasi di colori, profumi e silenzi che avvolgono antiche ville e residenze nobiliari. L’Italia è un tesoro di paradisi floreali sempre più apprezzati: solo lo scorso anno, il network dei Grandi Giardini Italiani ha registrato 8 milioni di visitatori, mentre la Coldiretti ha rivelato che ben il 46,2% degli italiani ha a che fare con fiori e piante. Oggi, i parchi, sono diventati i nuovi luoghi d’incontro. E l’horticultural travel, l’andar per giardini che tanto piace agli inglesi, il modo di viaggiare più innovativo e rispettoso dell’ambiente.
La rosa, simbolo di passione, è uno dei fiori più antichi (esisteva già 4 milioni di anni fa) e affascinanti. Gli antichi le dedicavano addirittura una festa, i Rosalia, in calendario il tredici maggio. Ordinate in geometrici filari in giardini “formali” (o all’italiana) o lasciate libere nelle spettacolari e disordinate fioriture dei giardini all’inglese, le rose non sono solo bellissime, ma utili. “Per la loro capacità di prendersi molte malattie”, spiega il presidente di Grandi Giardini Italiani Judith Wade, “i contadini le piantavano di lato all’orto e in testa ai filari di vite come sentinelle dello stato di salute delle piante”.
I roseti più belli d’Italia
La lista è lunga (molti su grandigiardini.it). Al Castello di San Pelagio, a Due Carrare, nel padovano, Ricciarda Avesani, possiede 180 varietà di rose, tra labirinti e un Museo dell’Aria (da qui il Vate decollò il 9 agosto 1918 per il Volo su Vienna) dove ammirare mongolfiere, aeroplani e “piante aeronautiche” come l’alloro (ricorda l’opera poetica di D’Annunzio) e il frassino, usato nella costruzione dei dirigibili. “Le rose sono le mie creature”, spiega. “Quelle che amo di più? Le inglesi David Austin perché sono rifiorenti e svenevoli, cioè per nulla rigide. Le Blanc Double de Coubert hanno invece un profumo superbo”. S’illumina di fioriture infuocate anche il roseto dei Giardini Botanici Hanbury, a La Mortola, “una meraviglia della Riviera”, per lo scrittore William Scott. Come le rose del Parco Giardino Sigurtà, a Valeggio sul Mincio, visitabile a piedi, in bici, golf cart, trenino o shuttle. A Santa Maria in Portella, vicino a Todi, Helga Brichet, esperta di rose (è stata presidente della Federazione Mondiale delle Società della Rosa) ha raccolto invece la più grande collezione di rose cinesi in Europa. Dalla fioritura leggera e delicata, rifioriscono di continuo aggrappandosi ad alberi e arbusti fino a 10 metri di altezza. Vanta anche un bellissimo orto di erbe aromatiche il parco di Palazzo Patrizi, a Bracciano (Roma), celebre per le centinaia di rose che si arrampiacano sulle mura con risultati strepitosi.
VerdeVivo: la natura nel cuore
La natura, prima di tutto. E il suo benessere. VerdeVivo, azienda nata dalla volontà di creare una linea di concimi e curativi naturali dedicata al settore home-garden per gli appassionati di giardinaggio, dedica una costante ricerca nel selezionare nuove formule in grado di soddisfare i bisogni e i desideri dei consumatori in maniera eco-compatibile e a basso impatto ambientale. La sua priorità è il rispetto dell’ambiente. La sfida quotidiana, quella di riscoprire e preservare quel magnifico (e fragile) mondo di microsistemi vegetali e animali che vivono intorno all’uomo. È un marchio green, impegnato a coltivare, rispettare e incentivare la cultura del paesaggio ridisegnando gli spazi e contribuendo così a creare armonia. Sostiene, infatti, diverse iniziative del FAI a tutela dell’ambiente e, per questo, ha ottenuto il Corporate Golden Donor. I suoi prodotti? Sempre più biologici (hanno nuove linee di origine organica per la cura e la difesa naturale del giardino e dell’orto), attenti al consumo e alle nuove tendenze. Si possono scoprire a Orticolario (Cernobbio, 30 sett.-2 ott.) nello stand VerdeVivo con i laboratori sulla cura delle rose e dell’orto. I prodotti VerdeVivo sono distribuiti nei migliori Garden Center, Rivendite Agrarie e Consorzi italiani.
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