Bucarest. Cosa vedere nella città del cambiamento

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Visitare Bucarest riserva sempre delle sorprese. È una città in continuo cambiamento. Le sue strade sono disseminate da cantieri  per il recupero degli edifici, i negozi e le attività in genere subiscono un grande turnover. Una città vivace che offre al visitatore molte occasione di svago e di incontri con la storia.
Una volta capitale della Valacchia, uno dei tre principati che hanno dato nascita alla moderna Romania, oggi tra i simboli della nuova Europa, la capitale è un grande libro di storia a cielo aperto: le sue strade e piazze restituiscono una stratificazione di epoche e stili, specchio delle trasformazioni e dei  momenti storici drammatici vissuti dalla città e dal paese.

I consigli della redazione

Gli indirizzi, gli eventi, le idee per partire informati

La città ha subito enormi trasformazioni nell’ultimo secolo: dalla “Parigi dei Balcani” come era conosciuta nella prima metà del Novecento con i suoi edifici dall’allure francese, i suoi parchi e i grandi viali alberati, alla città ferita dalla Seconda Guerra mondiale,  accresciuta poi nelle periferie di tipo sovietico, colpita dal terribile terremoto del 1977,  cambiata e ricostruita in pesante stile eclettico monumentale  negli anni Ottanta e ancora cuore della Rivoluzione del 1989. Oggi la città offre edifici storici, chiese, musei e parchi. Molti sono collocati nella parte centrale e una lunga consuetudine ha permesso la convivenza nelle stesse aree di monumenti significativi di epoche diverse.
Nel camminare per le strade della città guardate gli stili degli edifici. Si mescolano stile neoclassico e neogotico, influenze liberty e bauhaus. Risalta lo stile “autoctono” del neo brancovenesc, che nelle sue caratteristiche vanta un’ importante  scalinata esterna, aperture tonde, facciate con portici importanti delimitati da colonne corte e grosse, decorazioni floreali. Nel complesso richiama gli edifici della fine del XVII secolo – inizi del sec. XVIII durante il regno del principe Constantin Brancoveanu. Da notare su alcuni case e cancelli una targa bianca e nera, quella dell’edificio storico. Vi è indicato il nome, la destinazione e una breve storia.
Oggi insomma Bucarest ha riacquistato il suo respiro europeo e prepara la sua candidatura a Capitale della cultura 2021. Ecco le mete da non perdere per un long weekend in questa città-sorpresa.

 

Cosa vedere a Bucarest

STRADE E PIAZZE
– Calea Victoriei
Attraversa il centro e passa vicino a molte attrazioni cittadine. Disseminata da alberghi di lusso, eleganti negozi e qualche spazio d’arte, il suo andamento da sud verso nord è segnato dalle tre grandi piazze:  Piata Unirii, Piata Revolutiei e Piata Victoriei, con stili tutti diversi. Piazza Unirii è il punto da cui si snodano le strade per la vecchia e la “nuova” città e  all’altezza del vecchio centro ci  sono alcuni edifici degni di nota come Palatul CEC(Banca di Risparmio) con la sua cupola di vetro,Palatul Cercului Militar in stile eclettico dei primi ‘900  e Palatul Postei.
Ancora più a nord  trova Piazza della  Rivoluzione, nominata così  in ricordo  degli eventi del 1989 che hanno portato alla caduta di Ceauscescu. In memoria dei caduti della rivolta, di fronte all’edificio che ospitava la famigerata Securitate, la polizia di regime, è stato eretto nel 2005 Memorialul Renasterii,  una stele di marmo coronata dagli allori. La piazza conserva il respiro ottocentesco e vi si affaccia la chiesa Kretzulescu, l’edificio dell’ex Palazzo Reale che oggi ospita il bellissimo Museo nazionale d’Arte e l’Ateneo romeno (Strada Benjamin Franklin 1, tel.: 0040.21.31.52.567)

– L’Auditorium
La più importante sala per concerti della città sede del Concorso internazionale e Festival George Enescu.  Quest’anno il Concorso si svolge dal 3 al 25 settembre Nelle sue tre sezioni, pianoforte, violino e violoncello e coinvolge più di  170 giovani musicisti di tanti paesi. Oltre al concorso sono previsti 19 recital straordinari di artisti e orchestre di fama internazionale. Oltrepassata la piazza la strada è segnata dalla presenza di grandi palazzi aristocratici: da Palazzo Stirbei, in stile neoclassico  ora in ristrutturazione, a Palazzo Romanit sempre neoclassico oggi sede del Museo delle Collezioni d’Arte, a casa Vernescu bel edificio eclettico dei primi dell’Ottocento, oggi trasformato in ristorante e casinò, a Palazzo Cantacuzino, in parte visitabile come Museo George Enescu (Calea Victoriei 141).

– Il Centro storico
Un quadrilatero fra il fiume Dimbovita, Calea Victoriei, Bulevardul Regina Elisabeta e  Bratianu ospita Curtea Veche, la corte Vecchia, le rovine del palazzo principesco costruito da Vlad Tepee (proprio lui. l’ispiratore del personaggio di Dracula di  Bram Stoker) nel 1459. A pochi  metri di distanza la locanda di Manuc, Hanul lui Manuc, edificata nel 1808 e diventata nel tempo punto di ospitalità per personale militare e delegazioni diplomatiche. Nel 1812, il 28 maggio, qui venne  trattata e in seguito firmata la pace che poneva fine alla prima guerra Russo-Turca (1806-1812). Vero locale storico  con le sue gallerie e le finestre affacciate sul cortile interno conserva lo stile architettonico romeno dell’epoca. L’edifico è tuttora albergo e ristorante. Nell’area ci sono graziosi edifici della fine dell’Ottocento tra cui spicca la Banca Nazionale, non lontano  la settecentesca chiesa Stavropoleos e, nella stessa strada, uno dei locali più conosciuti e caratteristici della città, Caru’ cu bere. Il vero cuore della vecchia Bucarest è rappresentato dalla via Lipscani e dalle viuzze circostanti che una volta ospitavano le attività commerciali e gli artigiani locali. I vecchi commercianti  sono scomparsi ma il loro ricordo resta nei nomi delle strade: Lipscani per i commercianti con Lipsia, Gabroveni per quelli con Gabrovo in Bulgaria, Selari per i sellai e così via. Ora l’area ospita negozi e tantissimi ristoranti, pub,  locali alla moda. Molto frequentato, è il posto dove passare almeno una serata.

– Palatul Parlamentului
Sulla collina  chiamata Dealul Arsenalului si trova  il  Palatul Parlamentului. Un complesso grande, smisurato, il secondo edificio più grande del mondo dopo il Pentagono. Per fare posto al complesso l’intero quartiere Uranus, circa un terzo degli edifici del vecchi centro, è stato demolito e gli abitanti collocati altrove. In stile monumentale, doveva essere il cuore della “nuova” Bucarest voluta da Ceauscescu, ricostruita dopo il terremoto del 1977. Realizzato in poco più di cinque anni (la prima pietra è del 1983 ed era quasi finito alla caduta del leader) ha 12 piani in superficie e 8 sotterranei incluso un bunker antiatomico, circa 1000 ambienti, più di 30 saloni ed è adornato di marmi e cristalli, lampadari e tappeti di esclusiva produzione romena. Dalla sua terrazza si può ammirare la città. Si può entrare solo durante le visite guidate ed è meglio prenotare (strada Izvor 2-4, telefono:0040.73.35.58.102; 0040.73.35.58.103). Nella nuova ala di vetro del palazzo si trova il Muzeul Național de Artă Contemporană (tel. 0040.21.31.89.137).

LE CHIESE

.- La Chiesa Italiana
A Bucarest ci sono tante chiese, per la maggior parte ortodosse ma ci sono anche sinagoghe, chiese armene e  cattoliche. La Chiesa Italiana, di rito romano cattolico,  si trova in pieno centro, sul Bulevardul  Balcescu al n.28. Costruita fra il 1915-1915 è in stile lombardo con elementi romanici, gotici e Art Déco.

Catedrala Patriarchiei
La più importante chiesa della città e del Paese è senza dubbio Catedrala Patriarchiei, sede  del metropolita di Bucarest e patriarca della Romania. Sorge sulla collina Dealul Mitropoliei. E’ stata costruita fra il 1654-56 per volontà del principe-voievod Constantin Serban Basarab e di sua moglie  Balasa. Durante i secoli ha subito molti restauri che hanno modificato sia la forma che la decorazione. Si presenta con  pianta trilobata sormontata da quattro torrette, e l’esterno bianco circondato da una cintura (brau) decorativa e arricchito da semplici ed eleganti cornici arcuate in rilievo.

– Stavropoleos
Questa piccola chiesa (Strada Stavropoleos 4, telefono: +40.213134747),  ultimata nel 1724  e poi modificata  e ingrandita fra il 1730-31 raccoglie un insieme di elementi decorativi bizantini: decorazioni in pietra scolpita, l’iconostasi dorato con icone dei santi, profeti e apostoli e gli affreschi che ricoprono tutte le superficie seguendo la ricchissima tradizione e l’iconografia ortodossa. La decorazione esterna sempre ad affresco e il campanile sono stati rifatti agli inizi del ‘900.

– Kretzulescu
Come molte delle chiese cittadine ha subito rifacimenti che hanno modificato lo stile, la forma, il carattere dell’edificio. E’ stata edificata nel 1722, in puro stile brancovenesc, per volontà dei coniugi Iordache Kretzulescu e Safta, figlia del principe Constantin  Brancoveanu. L’iniziale e armonioso stile è stato modificato nell’Ottocento per essere poi ripristinato fra il 1933-39. Persa l’intonacatura ottocentesca la chiesa si presenta oggi a mattone rosso con alcune parti in pietra. Gli affreschi settecenteschi andati perduti sono stati sostituiti da affreschi più tardivi come quelli rappresentanti i committenti in vesti tradizionali, opera del pittore Tattarescu (Calea Victoriei 45)

– Doamnei
Un piccolo passaggio da Calea Victoriei  vicino all’angolo con B.dul Regina Elisabeta, quasi nascosto, porta a questa chiesina bianca ed elegante. Edificata nel 1683 per volontà di Maria Cantacuzino, moglie del voievod Stefan Cantacuzino, presenta elementi specifici riferiti al periodo pre barancovenesc. Fra questi da notare l’esterno sobrio, decorato con  in rilevi arcuati, la cintura(brau) che cinge l’edificio e il bel portico circondato da otto e colonne. All’interno, arricchito da decori e colonne in pietra scolpita, si conservano gli affreschi originali del XVII secolo realizzati dai pittori Costantinos e Ioan.

I MUSEI

Il vento di cambiamento e rinnovamento della capitale arriva anche nei musei di Bucarest. Ci sono musei che riaprono dopo lavori come il museo Theodor Aman, musei chiusi per i prossimi due anni per ristrutturazione come il Museo del Contadino (Taran) o semplicemente musei che nascono ex nuovo come quello, di profilo antropologico, delle Età,  che dovrebbe aprire nell’autunno di quest’anno nella Casa museo Filipescu Cesianu in Calea Victoriei 151.

– Muzeul National de Istoria a Romaniei
Il museo propone reperti della lunga storia romena sin dal periodo della Dacia quando il territorio  attuale era occupato dai daci, popolazione locale della famiglia dei traci. All’interno ci sono pezzi  di oreficeria dell’età del Bronzo esposti accanto a quelli del periodo delle invasioni barbariche dei Goti e custoditi insieme alle corone degli ultimi re nella sezione dedicata al “tesoro”.  Di grande interesse gli oggetti esposti, inclusa la bellissima chioccia con i pulcini d’oro, appartenuti probabilmente al re visigoto Atanarico, del quarto o quinto secolo. Di epoca romana accanto alle statue e lapidi si conservano  i calchi della Colonna Traiana, ricordo della conquista della Dacia  da parte di Traiano nel 101-108 d.C. Dal 15 di settembre e fino a gennaio 2017 il museo ospiterà la mostra România în Marele Război. Romania nella Grande Guerra (Calea Victoriei nr.12, tel. 0040.21.31.58.207).

– Muzeul National de Arta a Romaniei
Con 70.000 opere è il più importante museo d’arte del paese. E’ ospitato nell’edificio del Palazzo Reale, edificato nel 1937 e alla sua nascita sono confluite opere provenienti dalla collezione del re Carol I, dal Museo Brukental di Sibiu e da alcuni  musei e collezioni private.
Le collezioni museali sono divise in due gallerie: nell’ala ovest, quella che guarda verso la chiesa Kretzulescu, si trova la Galleria d’Arte Europea, con una distribuzione per scuole e correnti. Vi si trovano, fra le altre, opere di Antonello da Messina, Orazio Gentileschi, El Greco, Rembrandt, Lucas Cranach, una importante collezione di icone e pittura russa del ‘400-600 e una di dipinti impressionisti di Monet, Renoir e Pissarro.
Nell’ala est l’arte romena occupa il primo e  secondo piano e fra i due, il mezzanino, dove sono esposti interessanti ritratti di nobili, intellettuali e politici locali (colpisce il loro vestiario, in parte all’europea e in parte ancora in costumi con influenze ottomane). L’arte religiosa occupa il primo piano. Una collezione formata da icone e testi liturgici, oggetti di culto e iconostasi provenienti da chiese di tutta la Romania (da segnalare quello della chiesa di Cotroceni di Bucarest). E ancora: tessuti splendidamente ricamanti e paramenti antichi come quelli quattrocenteschi del monastero Bistrita.
All’ultimo piano una panoramica dell’arte romena moderna con Aman, Grigorescu, Luchian, Pallady, Victor Brauner, Brancusi, Tonitza e moltissimi altri.
Il pian terreno è dedicato a mostre temporanee. Fino al 25 settembre 2016, l’esposizione “Oglinzile Orientului” presenta  in modo sistematico e articolato l’importanza dell’influenza orientale per l’arte romena.

– Muzeul Satului (Villaggio)
Il Museo del Villaggio, è uno dei posti più interessanti e caratteristici della città . Si trova su soseaua (tradotto “viale”) Kiseleff al n.28-30, all’interno del parco Herastrau , non lontano dall’Arco di Trionfo (monumento del 1922 in onore della vittoria romena nella Grande Guerra). Si tratta di un museo a cielo aperto che  offre una panoramica delle più belle case contadine delle diverse regioni del paese. Oltre 300 fra case, chiese e mulini che vanno dal ‘600 ai primi del ‘900 , trasportati dai villaggi di origine e rimontati qui assieme ai  loro arredi originali. In questo modo si può conoscere la vita nei villaggi romeni di una volta. La provenienza di ogni edificio è segnalata con una targa. Il museo è aperto tutti giorni della settimana dalle 9 (cosa rara a Bucarest, dove i musei aprono non prima delle 10 e spesso le 11 in estate). Vi si organizzano mostre temporanee, laboratori per bambini, fiere e mercati.

– Muzeul Colectiilor de Arta
Nato in seguito  al terremoto del 1977 per dare casa a tredici collezioni donate allo stato romeno, il museo occupava una parte del neoclassico palazzo Romanit, in Calea Victoriei n.111 . Vari problemi di tipo burocratico e finanziario hanno rallentato la sua piena attività, avvia in pieno solo nel 2012. Negli spazi del palazzo ristrutturato ci sono oggi ben 45 collezioni e  oltre 8000 opere. Raccolte straordinarie come quella di Anastase Simu o la  Dona incentrata sull’arte romena,  o ancora quella del Prof. Garabat Avachian con icone sul legno del sec XVII. Non mancano le opere occidentali o orientali  ma la parte più importante delle collezioni si riferisce all’arte romena: dalle icone su vetro della Transilvania alle opere dei maggiori artisti protagonisti dell’Otto e Novecento. La presenza di Nicolae Grigorescu con suoi ritratti e paesaggi delle campagne, così vicino ai nostri Macchiaioli, o di Stefan Luchian con i suoi incredibili fiori, o di Theodor Pallady così fauve testimoniano il gusto europeo dei collezionisti.

– Muzeul Taranului
E’ il Museo del Contadino. Non lontano da Piata Victoriei, è subito dopo il museo Antipa. Resterà purtroppo chiuso per i prossimi due anni. In un certo senso è il completamento del Muzeul Satului perché raccoglie materiale legato alla vita contadina, usi e costumi (soseaua Kiseleff 3).

– Museo di storia Naturale Grigore Antipa
Il museo, aperto nel 1834, è stato spostato nella sede attuale su Piata Victoriei nel 1893 con l’inizio della direzione di Grigore Antipa che ha impostato l’esposizione dei reperti seguendo criteri moderni (soseaua Kiseleff 1). Riaperto nel 2011 dopo una chiusura  per rimodernamento gode oggi di una migliore fruizione e di un’esposizione organizzata con i criteri più innovativi. Il patrimonio di circa due milioni di esemplari di vertebrati e invertebrati, divisi in 132 collezione fra zoologiche, paleontologiche, di anatomia comparata ecc. è in gran parte esposto nella collezione permanente. Interessante la collezione di insetti ma sicuramente l’esemplare più ammirato è lo scheletro gigante del Deinotherium gigantissimum, l’antenato dell’elefante, scoperto nel 1890 a Manzati in Moldova. Il museo organizza esposizioni temporanee, eventi speciali,  conferenze  e laboratori per ragazzi, gratuiti e quasi sempre con il tutto esaurito.

– Museo Theodor Aman
Riaperto nel 2014 dopo anni di restauro è una vera casa-museo, su via C.A. Rosetta – la strada che costeggia l’Ateneo – al civico 8. E’ la casa che il pittore Theodor Aman ha progettato e in gran parte decorato ed è stato la sua abitazione dal 1869 fino alla sua morte. Oltre a bellissimi quadri, foto e documenti ci sono dipinti murali e i mobili, in gran parte scolpiti da Aman stesso.

I PARCHI

Ci sono molti giardini e parchi a Bucarest, ben tenuti e molto frequentati. I due da non perdere assolutamente sono:

– Cismigiu
Un bel giardino, ampio e ben curato, in centro città. Si trova sul B.dul Regina Elisabetta, a poca distanza da Calea Victoriei, all’altezza del Palatul Cercului Militar. File di ordinate sedie verdi lungo i suoi viali alberati lo fanno somigliare a un parco viennese di una volta. In effetti è stato progettato nella prima metà dell’Ottocento dal paesaggista Wilhelm Mayer, ex direttore dei giardini imperiali di Vienna, e dal giardiniere Franz Harer. Il risultato, mantenuto con cura durante gli anni, ha permesso la creazione di un’oasi di pace in mezzo al traffico abbastanza caotico di Bucarest. Ci sono aiole con fiori multicolori, alberi dall’alto fusto, canali, ponti e ponticelli. Un bel lago e la possibilità di noleggiare una barca rendono una sosta in questo giardino ancora più piacevole.

– Herastrau
Il più grande parco della capitale si estende al nord della città attorno allo splendido lago omonimo. Nato nel 1937 su un terreno paludoso rappresenta da allora, insieme al museo del Villaggio, il posto preferito di abitanti e turisti per  passeggiate e relax, corse in bicicletta e giri in barca. Non mancano chioschi di bibite e gelati e alcuni ristoranti dove passare una piacevole serata.

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