Sono strade impegnative e solitarie quelle che portano nel cuore del Chianti Classico, nei comuni di Radda, Castellina e Gaiole, considerati storicamente i più antichi della zona. Piacciono agli sportivi, che ogni anno sfidano pendenze e sterrati, partecipando all’Eroica, gara cicloturistica non competitiva con bici d’epoca o in stile vintage, che si terrà il 2 ottobre accompagnata da una serie di eventi speciali per celebrare la XX Edizione. Ma incantano anche gli amatori rapiti da un panorama che toglie il fiato.
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I cellulari faticano a tenere il segnale; Google maps tentenna. Sembra di perdersi e, invece, ci si ritrova. Nel piacere di una chiacchierata in compagnia, seduti intorno a un tagliere di salumi e un calice di Chianti, nei ritmi più lenti di chi la campagna ha la fortuna di goderla da spettatore.
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D’altronde è questa la ricetta del Chianti, un impasto di storia e natura, di gesti recuperati e buon vivere, che ha fatto innamorare gli stranieri (gettando le basi del mito del “Chiantishire”) e ha rubato il cuore alla famiglia Zonin. Il colpo di fulmine scoccò nel 1979, con l’acquisto del borgo medievale del Castello d’Abola, che domina da un poggio Radda in Chianti. Divenne il fiore all’occhiello della vinicola e il buen retiro estivo, come ricorda Michele Zonin, oggi vicepresidente di Zonin1821 e consigliere del Consorzio Vino Chianti Classico. Le vigne negli anni sono state portate a un livello produttivo di alta qualità e, recuperando gli antichi casolari e la villa padronale, sono nati spazi aperti alla ricettività.
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Il weekend a Radda in Chianti, però, non si esaurisce con la vita in cantina. Wine safari, uscite a cavallo e lezioni di cucina per scoprire la gastronomia tipica sono organizzati dall’agenzia Chianti Live, in viale XX Settembre 17, che noleggia anche le mountain bike, perfette per affrontare le strade bianche.
Camminare tra le stradine di Radda é piacevole: case vecchie in pietra, la Chiesa di San Niccolò affacciata su una piazzetta, tutto perfettamente ordinato. Ci si sente presto parte di questo quadro famigliare tipico del piccolo paese dove tutti si conoscono e si salutano. O si danno appuntamento da Porciatti, un’istituzione in città, assicurano. E a ragione visto che é un emporio del gusto dove si passano in rassegna varie prelibatezze, compreso il tipico tonno di Radda, un salume di arista di maiale molto particolare. Poco distanti, i tavoli della sua enoteca e wine bar, dove accomodarsi per un calice di rosso. Mentre per un aperitivo a base di Spritz Rosé, si va dalla Bottega di Giovannino. Ambiente rustico e cucina schietta: fett’unta, crostone con pecorino e tartufo e qualche piatto caldo fatto in casa, come il peposo fiorentino o il cinghiale in umido. Al piano superiore, camere in affitto accoglienti, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo.
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Arredi di design, corsi di cucina e degustazioni alla Casa del Chianti Classico, un po’ defilata rispetto al centro storico, ma aperta in una location unica. Questo bistrot ed enoteca ufficiale del Consorzio Vino Chianti Classico (il simbolo del Gallo Nero è una garanzia), infatti, sorge proprio all’interno dell’ex Convento francescano di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti.
Per una cena un po’ speciale, invece, bisogna invece guidare per qualche minuto (aguzzate la vista, per scorgere i daini nascosti nella boscaglia ai margini della strada) e raggiungere Greve in Chianti, dove si trova il Ristoro di Lamole. Ci si accomoda sulla terrazza riscaldata da cui si gode un panorama mozzafiato e ci si coccola con la vera buona cucina toscana: fiorentina e tagliolini al tartufo, certo, ma anche un delizioso sformato di cipolle rosse e taglieri di finocchiona.
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