Autunno in cantina: il Castello d’Albola e i tesori del Chianti Classico

Castello d'Albola

Sono strade impegnative e solitarie quelle che portano nel cuore del Chianti Classico, nei comuni di Radda, Castellina e Gaiole, considerati storicamente i più antichi della zona. Piacciono agli sportivi, che ogni anno sfidano pendenze e sterrati, partecipando all’Eroica, gara cicloturistica non competitiva con bici d’epoca o in stile vintage, che si terrà il 2 ottobre accompagnata da una serie di eventi speciali per celebrare la XX Edizione. Ma incantano anche gli amatori rapiti da un panorama che toglie il fiato.

Perché sì, il Chianti è ancora capace di sorprendere chi per la prima volta decide di esplorarlo, lasciandosi alle spalle le vicine città d’arte di Firenze e Siena. Se ci si aspetta di trovarsi davanti a un regolare e infinito susseguirsi di colline vitate, bene, ci si sbaglia, o almeno in parte. Qui è la natura a dettare regole e ritmi. I boschi sono fitti, a tratti selvaggi, e incorniciano oliveti e vigne. La strada li attraversa in un sali e scendi continuo, inanella vecchi casali all’ombra di cipressi e si apre all’improvviso su piccoli borghi o su un paesaggio sconfinato, quando raggiunge la cima della collina.
I cellulari faticano a tenere il segnale; Google maps tentenna. Sembra di perdersi e, invece, ci si ritrova. Nel piacere di una chiacchierata in compagnia, seduti intorno a un tagliere di salumi e un calice di Chianti, nei ritmi più lenti di chi la campagna ha la fortuna di goderla da spettatore. WEEKEND IN CANTINA: AL CASTELLO D’ALBOLA, NEL CUORE DEL CHIANTI
D’altronde è questa la ricetta del Chianti, un impasto di storia e natura, di gesti recuperati e buon vivere, che ha fatto innamorare gli stranieri (gettando le basi del mito del “Chiantishire”) e ha rubato il cuore alla famiglia Zonin. Il colpo di fulmine scoccò nel 1979, con l’acquisto del borgo medievale del Castello d’Abola, che domina da un poggio Radda in Chianti. Divenne il fiore all’occhiello della vinicola e il buen retiro estivo, come ricorda Michele Zonin, oggi vicepresidente di  Zonin1821 e consigliere del Consorzio Vino Chianti Classico. Le vigne negli anni sono state portate a un livello produttivo di alta qualità e, recuperando gli antichi casolari e la villa padronale, sono nati spazi aperti alla ricettività. Si dorme nei comodi appartamenti proprio sopra l’enoteca aperta al pubblico per degustazioni e acquisti, o in maison di charme, come Villa Le Marangole, capace di ospitare fino a 12 persone, e Villa Crognole, immersa nel silenzio, con una vista impareggiabile sui territori del Chianti Classico. Poi, si partecipa a una delle visite guidate con degustazione alle cantine storiche, con un membro del team o, se si è fortunati, in compagnia del Direttore tecnico della tenuta, Alessandro Gallo, che parla dei vini e dei vigneti di Castello d’Albola, come un padre dei suoi figli: occhio critico, nessuno sconto, tanta passione. Ecco allora i vigneti storici tra i 350 e 580 metri d’altitudine, come l’Acciaiolo e Il Solatio, sempre esposti al sole, da cui nascono i vini lavorati secondo il principio dei cru. Se è impossibile non apprezzare le bottiglie di Chianti Classico, Gran Selezione e Riserva comprese, così eleganti e avvolgenti, vale la pena puntare l’attenzione su una scommessa vinta: nella terra dei grandi rossi, dare spazio allo Chardonnay, che lavorato in purezza ha dato vita al Poggio delle Fate, un vino profumato e pulito. COSA VEDERE E DOVE MANGIARE A RADDA IN CHIANTI
Il weekend a Radda in Chianti, però, non si esaurisce con la vita in cantina. Wine safari, uscite a cavallo e lezioni di cucina per scoprire la gastronomia tipica sono organizzati dall’agenzia Chianti Live, in viale XX Settembre 17, che noleggia anche le mountain bike, perfette per affrontare le strade bianche.
Camminare tra le stradine di Radda é piacevole: case vecchie in pietra, la Chiesa di San Niccolò affacciata su una piazzetta, tutto perfettamente ordinato. Ci si sente presto parte di questo quadro famigliare tipico del piccolo paese dove tutti si conoscono e si salutano. O si danno appuntamento da Porciatti, un’istituzione in città, assicurano. E a ragione visto che é un emporio del gusto dove si passano in rassegna varie prelibatezze, compreso il tipico tonno di Radda, un salume di arista di maiale molto particolare. Poco distanti, i tavoli della sua enoteca e wine bar, dove accomodarsi per un calice di rosso. Mentre per un aperitivo a base di Spritz Rosé, si va dalla Bottega di Giovannino. Ambiente rustico e cucina schietta: fett’unta, crostone con pecorino e tartufo e qualche piatto caldo fatto in casa, come il peposo fiorentino o il cinghiale in umido. Al piano superiore, camere in affitto accoglienti, dall’ottimo rapporto qualità-prezzo. Lusso e charme si ritrovano invece nelle due dimore appartenenti all’Hotel Ross: Palazzo San Niccolò, affacciato sul municipio e la chiesa, e Palazzo Leopoldo, in una villa signorile in stile ottocentesco. Mentre per una pausa di relax e per godersi il tepore di una sauna nelle giornate più fredde, la Spa Vignavecchia è proprio a due passi.
Arredi di design, corsi di cucina e degustazioni alla Casa del Chianti Classico, un po’ defilata rispetto al centro storico, ma aperta in una location unica. Questo bistrot ed enoteca ufficiale del Consorzio Vino Chianti Classico (il simbolo del Gallo Nero è una garanzia), infatti, sorge proprio all’interno dell’ex Convento francescano di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti.
Per una cena un po’ speciale, invece, bisogna invece guidare per qualche minuto (aguzzate la vista, per scorgere i daini nascosti nella boscaglia ai margini della strada) e raggiungere Greve in Chianti, dove si trova il Ristoro di Lamole. Ci si accomoda sulla terrazza riscaldata da cui si gode un panorama mozzafiato e ci si coccola con la vera buona cucina toscana: fiorentina e tagliolini al tartufo, certo, ma anche un delizioso sformato di cipolle rosse e taglieri di finocchiona.

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