La camminata in Sicilia prosegue tra bellissimi panorami in un’atmosfera di tranquillità quasi surreale dove il sole cocente di mezzogiorno secca parte della vegetazione trasformandola in steli dorati.
L’itinerario di oggi ci porta da Assoro ad Agira in un percorso tra sentieri principalmente in collina per me sinonimo di salita.
E’ mattina presto, il temporale di ieri sera ha rinfrescato fin troppo l’aria tanto che quasi quasi vorrei avere con me una maglia a maniche lunghe ma il caldo arriverà, è questione di minuti.
Dopo circa 2 chilometri di cammino in un sentiero adiacente ad una strada dissestata cosparsa di immondizie sento provenire tra i rovi uno strano verso, anzi, più che un verso un lamento. Spinto dalla curiosità, con un bastone cerco di spostare dei rami intrecciati che formano una specie di muro spinato. A terra tra i rovi, semi coperto di foglie secche vedo spuntare un batuffolo di pelo, è un cucciolo di cagnolino e lo strano verso era il suo pianto.
E’ stato abbandonato in mezzo al nulla senza alcuna possibilità di sopravvivere da solo. Come si può essere così crudeli? Come si può pensare che la vita di un animale valga poco e non debba essere rispettata?
Non possiamo certo lasciarlo lì da solo, il cucciolo è nato da pochi giorni ed ha certamente bisogno di cure e di un veterinario.
Lo vediamo tremare, ha freddo.
In fretta e furia cerchiamo per terra tra le immondizie incivilmete abbandonate un qualcosa per tenerlo al caldo trovando un vaso di fiori che assieme ad uno zaino di plastica e ad un po’ di paglia lo dovrebbe riscaldare un po’ in questi primi minuti della giornata.
Chiamiamo con il cellulare una ragazza che sta compiendo “la traversata” della Sicilia con me e che fortunatamente in pochi minuti arriva in auto con il compito di portare il cagnolino dritto dritto dal veterinario, glie lo consegnamo e ripartiamo.
Si sta facendo tardi, dobbiamo andare avanti.
La scena straziante di quel cucciolo mi ha davvero colpito, i minuti di attesa per sapere cosa dirà il veterinario sono infiniti ma non ci si può far nulla, solo sperare.
Il telefono squilla parecchie volte ma le novità ci arrivano solo dopo un bel po’. “E’ una cagnolina” ci dicono, nata secondo il veterinario più o meno da 10 giorni. Ci viene consigliato di comprare del latte in polvere da darle ogni 2 ore assieme a delle medicine.
Siamo felici di ciò che abbiamo fatto, pronti ad adottare questa cucciolina e a darle un nome.
Spam, ecco si, Spam, come le email indesiderate che nessuno vuole.
I 20 chilometri non proprio agevoli tra sentieri poco percorribili e punture di vespe sono passati però in un lampo perchè tutti i nostri pensieri erano per la piccola Spam che durante il giorno è stata coccolata e sfamata. Le è stata persino costruita una cuccia di fortuna con del comodo cotone ed una bottiglia di acqua tiepida per simulare il calore della madre.
Al nostro arrivo la cagnolina stava mangiando, sembrava stesse meglio, non piangeva più.
D’un tratto un rigurgito e la testina del cucciolo che si reclina su un lato. Tutti attorno a lei ci accorgiamo che non respira più, Spam è volata in cielo, anche lei. La maledetta morte ce l’ha portata via. Mi immergo in quei pensieri che mi fanno male, che mi fanno mancare il respiro. Spero tanto di rivedere Spam accanto a te e a Leonardo amore mio, lo spero davvero, come te era un angelo e non meritava di morire.
Quanta crudeltà per questi poveri animali, quanta sofferenza causata gratuitamente, non riesco davvero a capirlo, non c’è un perché a queste cattiverie. Non auguro certo del male a nessuno ma per lo meno la consapevolezza del dolore che un abbandono può causare ad un povero esserino indifeso.
Dobbiamo trovare un bel posto per dare a Spam una degna sepoltura.
Si, qui va bene, tra le radici di questo grande albero, all’ombra di un bosco dove potrà riposare in pace, potrà sognare di correre libero tra i prati e magari volare lassù con la mia Marta, a lei piacciono tanto i cani.
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via Un piccolo angelo a quattro zampe
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