Matrimonio a Varsavia: cosa avrei voluto sapere prima di andarci
Premessa: io non amo i matrimoni.
E a parte alcuni – splendidi – casi, mi sono sempre annoiata ai matrimoni. Ho poi quindi capito che, semplicemente, non ero obbligata ad andare per forza. Bellissimo stare con gli amici, ma alcuni matrimoni sono più in posa di una statua di marmo!
“Simo sai chi si sposa? Non ci crederai mai, fidati, questa non la becchi” (e allora dirmelo subito no?). E aveva ragione.
In una compagnia di circa 25/30 persone, siamo rimasti in buona parte non maritati o single. Eppure, non credevo possibile che qualcuno di noi capitolasse nel giro di così poco (con relazione inferiore ai 10 o 15 anni, per dire). Tanto meno mi aspettavo capitolasse lui.
“Perché” mi chiederete voi? Perché è un ingegnere, vi rispondo io!
E invece… Una storia da film.
3 anni or sono, lui, il mio amico ingegnere, va a festeggiare il suo 40esimo compleanno con tutti gli altri ragazzi della compagnia. Dove? A Varsavia. Io? A casa!
“Simo, siamo 13 uomini, ma secondo te portiamo anche te? Ma ce la fai?” (sempre detto che gli amici maschi ti educano a dovere).
Nel corso di quel weekend di puro delirio (ipotizzo io visto che non c’ero), lui incontra lei, polacca e residente a Varsavia.
Ora! Seriamente.
Chi di voi penserebbe mai che un incontro fortuito – in una discoteca – all’estero – nella serata in cui si festeggia un 40esimo – tra maschi (che chiamarli uomini in quelle situazioni mi sembra troppa roba) possa sfociare in un matrimonio???
Ebbene, il mio amico si è sposato! A Varsavia! (gli amori a distanza non funzionano???).
E io non vedevo l’ora di partecipare al matrimonio per poter assistere a questa storia super romantica, dal vivo. E potermi godere la mia compagnia al gran completo visto che, da quando sono venuta a vivere in Romagna, le occasioni di viverli e vederli sono davvero poche!
20 anni di amicizia non si toccano e loro sono decisamente una parte troppo importante della mia vita…
Ma veniamo al punto base che se mi dilungo in tenerezze sarò, nuovamente, cazziata dagli amici.
Siete mai stati ad un matrimonio a Varsavia?
Non credevo eh, ma forse alcune cose avrei voluto saperle fin da subito… Tipo:
1. A Varsavia ci sono le polacche.
2. Si dice che le polacche siano (leggermente?) fighe, ma quando arriverete in loco avrete la conferma che non solo si dice. È così.
3. Se andrete al matrimonio a Varsavia con il vostro compagno, capirete a fondo il perché dei punti 1 e 2 e non vi chiederete: “E allora? Sai che scoperta…”, ma trarrete consiglio dai miei (velati) avvertimenti.
4. In chiesa le donne possono indossare abiti con la schiena e le spalle scoperte. Le usanze, seppur cattoliche, direi che sono diverse in fatto di abbigliamento (dettaglio che ho notato grazie agli amici e al moroso… Dite che devo ringraziarlo???).
5. Tradizione vuole che la sposa e lo sposo aprano le danze con un ballo! Ma non improvvisato eh! Chiedete al mio amico quanto fosse felice di essersi cuccato 2 mesi di lezioni di ballo per poter fare quel ballo… (Ah, l’amore).
6. Quando vi siederete al tavolo con sopra il ben di Dio e nessun piatto per servirvi potreste cadere nella confusione. E dal momento che abbiamo passato un’intera serata a chiederci come e quando si dovessero mangiare quegli antipasti vi svelo il trucco: non sono antipasti, bensì intra-pasti (come ha detto saggiamente Teo). Andrebbero mangiati tra una cena e l’altra… E il piatto viene servito solo una volta finita la prima cena, in attesa della seconda.
7. Dalle 18.30 alle 3.00 di notte è stato servito cibo per un totale di circa 4 cene? Ho perso il conto.
8. All’1 di notte, all’arrivo della terza cena, qualche sintomo di cedimento potrebbe sopraggiungere…
9. I polacchi se la ballano alla grande, sfigurare di fronte alle loro danze decisamente capaci è un attimo, nel mio caso una partita persa fin dall’inizio.
10. Badate! La bottiglia grande è la vodka, quelle piccole sono invece acqua… E la tradizione va rispettata.
11. Siate pronti a raccogliere le confessioni. E quando un amico arriverà addirittura a complimentarsi con voi: “Simo, scrivi davvero bene”, voi potrete ringraziare con tutto il cuore l’esistenza dell’Amicizia… e della vodka polacca!
(Grazie Angi! Grazie amici! E grazie Ste per questo splendido weekend da film!)
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