Le parole non dette

Vi scrivo da Baia Domizia in provincia di Caserta. Dopo settimane di chilometri ed eventi sono finalmente un po’ rilassato, negli ultimi giorni ho davvero toccato il limite ma non quello fisico, ormai i chilometri a piedi non li sento più.

Quasi ogni sera dopo una media di 25 km a piedi, incontrare le autorità, rilasciare interviste ai giornali ed alle televisioni, partecipare agli eventi di beneficenza e rispondere alle migliaia di domande di chi ha fatto molta strada per incontrarmi non è affatto facile.

Lo devo sempre fare con un sorriso, quel sorriso che prima non avevo, quel sorriso che mi hai insegnato tu Marge.

Non sono certo un tipo a cui piace essere al centro dell’attenzione e a volte scapperei via ma so che poi mi sentirei solo, non c’è posto dove possa scappare, dove passa tornare, sono in un altro mondo.

Christian Cappello al microfono

La scorsa settimana mi trovavo ad un aperitivo di beneficenza per #marta4kids. Al microfono:”ecco Chris che ha già percorso 1400km per arrivare qui ed ora ci racconterà il suo viaggio”.

Ormai questa esperienza l’ho ripetuta un centinaio di volte, so cosa dire… eppure in quell’istante mi guardo attorno, vedo le persone che mi fanno cenno di avvicinare il microfono, mi urlano”voce”, io mi fermo un attimo, il microfono fischia.

In quel momento in testa mi passano mille ricordi, momenti difficili. In un attimo attorno a me sembra non esserci più nessuno, guardo in alto, il cuore va in tachicardia come spesso mi accade, riesco solo a dire: “scusatemi, questa sera proprio non ci riesco”. Poso il microfono con un altro fischio assordante ed in un silenzio tombale passando in mezzo alla gente seduta nei tavolini rotondi esco dal locale.

Vado verso il mare, dietro di me decine di persone con la maglietta di Marta4kids. Mi siedo in una banchina del porto. Un ratto mi passa acconto ma neppure le ragazze che sono con me si allarmano e si siedono.

Passano circa 30 minuti nei quali nessuno parla, mi osservano in silenzio, mi stanno vicino. So che mi farà male ma non posso farne a meno, tiro fuori il telefono e riguardo le foto dei bei momenti passati, i nostri selfie, il tuo sorriso. Penso a te, al perchè è successo a me, perchè devo stare così male, perchè la vita è così difficile.

Mi cade una lacrima nella placida acqua del porto formando tanti anelli concentrici che si allargano, penso al senso della vita.

cerchi d'acqua

Per quanto sia difficile, un senso in questo periodo glie lo sto dando, non è tempo sprecato.



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