Collinarea: nuovi talenti e ospitalità diffusa

lari

Entri e c’è Bobo Rondelli che prende un aperitivo, fai due passi e ai piedi del castello Vittorio Sgarbi presenta l’opera di Cesare Inzirillo, il Padrino parte in quarta, un’installazione collocata in due container che racconta “il sistema Italia” e l’anima straziata dell’artista. Nel frattempo in teatro, e nelle vie del borgo, si provano spettacoli e si tengono work shop.  Tra le colline pisane, una delle zone più belle della Toscana, c’è Lari, un’opera d’arte in tutti i sensi, qui teatro, storia e artisti sono beni protetti. Da diciotto anni si organizza il festival Collinarea, un punto di riferimento per i nuovi talenti, un appuntamento che nonostante le risicate risorse (21 mila euro) ha deciso di resistere.

Spettacolo nel cortile del castello

“Per non fare morire il festival”,  affermano gli organizzatori Loris Seghizzi e Gabriele Benucci, “gli artisti quest’anno vanno in scena gratuitamente, mentre  gli abitanti di Lari hanno  aperto le loro case offrendo ospitalità”. Una risposta straordinaria, un’energia che si percepisce ovunque. Tra i migliori luoghi dove fermarsi qualche notte a dormire, a Casciana Alta (5 minuti da Lari) c’è la Casa del Glicine di Diana Castelfranco, una magnifico B&B con un terrazzo che domina la valle (20-35 euro, tel. 328.41.97.672-0587.68.53.52) Mentre sul fronte cibo a Lari è si sono I Burattinai, via Pagolo da Lari 12 (tel. 0587 685453). L’aperitivo si beve invece a La Locanda delle specialità, un liquorificio fondato nel 1874, l’anno del famoso ”Amaro M74”, da provare. E gli spettacoli? Imperdibili, il 29 luglio, I giganti della montagna di Luigi Pirandello nella versione di Roberto Latini (ore 20) e, il 30 luglio (ore 21),  La Cabala, la festa conclusiva di Collinarea che trasforma il borgo in un magico palcoscenico sotto le stelle.

 

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