Vivo nella vivace Khala Goda, zona finanziaria di Mumbai. Oggi è un fiorire di gallerie d’arte e i locali. L’impronta inglese ha lasciato una pianta urbana ampia, strade ombreggiate e palazzi con le facciate lavorate. Alla prima volta in città, consiglio tre itinerari. Partire da Malabar Hill, il quartiere delle ville milionarie, e visitare i giardini pensili Hanking Gardens, il tempio di Walkeshwar e l’antica cisterna Banganga. Fare quindi una passeggiata dal Gate of India, passando per Oval Maidan (lungo parco delle partite di cricket amatoriali), la Torre dell’orologio, il Tribunale, l’Università e altri edifici vittoriani di aristocratica solennità. Infine, d’obbligo, un tour (sicuro) nello slum di Dharavi, organizzato dalla ong Reality Tours (10 €). Coinvolgente, mostra la quotidianità di quel milione di persone che vive nella baraccopoli più grande d’Asia.
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La sera, cena da Apoorva (CST, K.P. Shethi Building, menu 10 euro): il suo pesce alla griglia è il migliore della città. Poi, tappa all’Aer Bar di Worli, appollaiato sulla terrazza del Four Seasons (cocktail 15 euro). Il tramonto sul mare, leggermente velato dall’afa, è affascinante. Lo shopping? Da Khadi Village (286 Dadabhai Naorji rd), enorme department store governativo che raccoglie produttori e artigiani di tutta l’India. Dalla cosmesi ayurvedica alle casacche kurta di cotone, è perfetto anche per i souvenir.
CHI È ANTONIO FASANO
Dall’Italia, è arrivato a Mumbai 8 anni fa, per fondare la sua società, Relations at Work, che aiuta gruppi europei ad avviare nuovi progetti e a lavorare in India.
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