Sono arrivato a Formentera nel 1995, per aprire un piccolo locale. Avevo 28 anni. Quello che mi ha stregato allora, e lo fa ancora oggi, è la bellezza incontaminata dell’isola . E la costante sensazione di vivere un’eterna vacanza in un piccolo paradiso. Conservo nel mio diario segreto alcuni luoghi imperdibili. Primo fra tutti il Camì de Estany Pudent, un sentiero sterrato lungo circa cinque chilometri, che costeggia il lago omonimo. Al tramonto, c’è chi cammina, chi corre, chi fotografa. Magico. Sembra invece uscito da un vecchio film, il Bar Ortega, a Sant Ferran. Spartano, ma pulito, frequentato dai locali propone golose tapas (5-7 euro) con birra gelata: un salto nella Spagna degli Anni 70 a gestione famigliare.
LA MIGLIORE PAELLA DELL’ISOLA
Bellissimo, quando non fa troppo caldo, perdersi in bicicletta o a piedi per il vecchio cammino che da Sant Francesc porta a La Mola tra ulivi, fichi, pecore e i tipici muretti di pietra. E, alla domenica, non si può mancare la ricca e calorica paella di Rafa Tur e i suoi fratelli al Restaurante Tanga, sulla azzurrissima spiaggia di Llevant (tel. 0034.97.11.87.905, menu 35 euro). Infine le spiagge. Le più belle: quelle di Mitjorn, dal Km 7 in avanti verso La Mola. Oggi ho tre locali a Es Pujols: El Gaucho, in centro (tel. 0034.97.13.28.526, menu 40 euro), il Can Loca (tel. 0034.97.13.21.883, menu 50 euro) e il Cafe Miranda, sul lungomare (menu 20 euro).
Maurizio Locatelli, 50 anni, di Abbiategrasso (Mi), ristoratore. E, come dice lui stesso, “a Formentera lavoro, a Milano ci vengo in vacanza”.
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