Insider di DOVE: Buenos Aires. I consigli di Manuel Messina

Dopo la laurea in economia alla Bocconi di Milano, ho ottenuto un dottorato di ricerca in studi sull’America Latina all’Università Complutense di Madrid con una tesi sull’Argentina. Per completare la tesi, già nel 2012, ho vissuto per un anno a Buenos Aires, dove ho iniziato a prendere contatto con il mondo accademico locale. In quel periodo ho anche conosciuto la mia fidanzata, Verónica, e abbiamo iniziato a vivere insieme. Così, una volta terminato il dottorato, ho deciso di tornare a Buenos Aires, sia per amore, sia per le opportunità professionali.

SAN TELMO, BODEGONES E MERCATI
Mi piace perché la trovo la città più europea e, specificamente, la più italiana del Sud America. E mi sento sempre a casa: la gente ti accoglie a braccia aperte, e quasi tutti ti racconteranno di un nonno o una nonna di origine italiana.
Amo San Telmo, quartiere storico a pochi passi dalla Casa Rosada, il palazzo presidenziale. Bisogna andarci la domenica e passeggiare lungo la strada Defensa, dove si tiene un grande mercato delle pulci. È bellissimo muoversi con lentezza, perdersi tra le bancarelle, entrare nei negozi di antiquariato o nel mercato al coperto di San Telmo, per finire con un café con leche y medialunas (caffelatte e croissant) nell’alberata piazza Dorrego. E aspettare il calare della sera per vedere gli appassionati che ballano tango all’aperto.
Per la cena, uno dei bodegones, antiche osterie del quartiere. La mia preferita: La Poesía (menu 20 euro), per un buon vino argentino come il malbec servito con una picada, tagliere di formaggi di capra con il locale queso azul (tipo Roquefort) e salumi nostrani come il cantimpalo, il matambre casero, lomito ahumado, longaniza, salame de chacra.

RECOLETA, MUSEI E LIBRERIE
Passeggiare per il quartiere di Recoleta è invece un po’ come ritrovare la Parigi del Sud America d’antan. Merita una passeggiata nel cimitero della Recoleta, tra le tombe delle celebrità del paese, Evita Perón compresa. A due passi, sempre interessanti le esposizioni del Centro Cultural Recoleta e del museo di Bellas Artes (entrambi gratuiti), il mercatino artigianale di Plaza Francia (il fine settimana) e l’avveniristica scultura metallica di un fiore, che si apre al mattino e si richiude alla sera (illuminandosi di rosso). Lungo Santa Fe, strada dello shopping, non bisogna perdersi una delle più belle e ricche librerie del mondo: l’Ateneo, costruita dentro un antico teatro.

ANIMA GREEN E MUSICALE
Buenos Aires è una città molto green, dai lunghi viali alberati. Da esplorare, i boschi di Palermo, vero polmone verde della città, per perdersi nel grande roseto al centro del lago (Rosedal), visitare il vicino Giardino Giapponese o scattare foto davanti all’architettura fantascientifica del Planetario. Per tenersi aggiornati sulle tante attività culturali della città, si può consultare l’Agenda Culturale della città di Buenos Aires.
Infine la musica. Non si può lasciare la città senza avere sentito un concerto nel nuovo centro culturale Usina dell’Arte, nato dalla ristrutturazione di un’antica centrale della Compagnia Italo Argentina de Electricidad. Location unica.

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Manuel Messina, 36 anni, milanese figlio di siciliani, ricercatore all’Università di Buenos Aires. Analizza le politiche sociali del governo argentino, nell’ambito del gruppo di ricerca Diritti Sociali e Politiche Pubbliche alla facoltà di Giurisprudenza.

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