Dopo una notte in traghetto, si arriva a Bastia, vivace capitale della Corsica del nord, porta d’accesso per salire a Cap Corse.
BASTIA: COSA VEDERE
Con la grande piazza San Nicola (la più grande di Francia), i suoi caratteristici carughju costeggiati da case alte con imposte colorate e tetti grigi, l’antica cittadella con la bastiglia che ospita l’ex Palazzo dei Governatori e si affaccia sull’arcipelago toscano, la Cattedrale di Santa Maria Assunta che affianca la casa in cui visse da piccolo Victor Hugo, la lunga spiaggia ai confini della città irraggiungibile a piedi, i Giardini Romieu a strapiombo sul mare e il vecchio porto dominato dalla chiesa di San Giovanni Battista, costeggiato da ristorantini che la sera lo accendono di luci e folla. Bastia con il suo aperitivo tipico che si chiama proprio Cap Corse, da gustare direttamente nel negozio fondato un secolo fa dal suo creatore Luigi Napoleone Mattei.
CAP CORSE: I BORGHI
CARDO – Bastano una decina di minuti per raggiungere Cardo, minuscolo villaggio di pietra sulle colline di Bastia con piccole abitazioni medievali, i ruderi di antichi forni e le niviere in cui si custodiva il ghiaccio. È una specie d’ ingresso nell’atmosfera antica e rurale delle piccole località che caratterizzano l’intera Cap Corse.
ERBALUNGA – Proseguendo attraverso la strada panoramica “Corniche” con vista su Bastia e sulla costiera, passando per S. Martinu e Figarella dove tante valigie appese a un muro che fiancheggia il paese ricordano l’emigrazione dei corsi verso le Americhe nell’ottocento, si arriva a Erbalunga: un dedalo di vicoli e piazzette con le case che sorgono praticamente a pelo d’acqua, dominate dalla cinquecentesca Torre Genovese costruita a scopo difensivo. Le torri sono una presenza importante nella storia del “dito” corso, sempre esposto al pericolo dei nemici provenienti dal mare: lungo tutta la costa se ne contano una trentina, c’è anche quella in cui fu esiliato il filosofo Seneca, vicino al Passo di Santa Lucia. Alternate a grandi statue di santi, simboli della sua forte religiosità, molto profonda grazie alla presenza di numerose confraternite con le loro cappelle private dette “casazze”, ricche di testimonianze.
NONZA – Sul versante opposto, l’altrettanto pittoresca Nonza, a strapiombo sul mare, conserva la chiesa di Santa Giulia (risalente all’Alto Medioevo), dedicata alla storia della santa patrona di Corsica, oltre alla settecentesca Torre Paolina.
CANARI – Si sale ancora, tra strapiombi, boschi di castagni e querce dai colori intensi; piccoli centri dal sapore antico e uno spettacolare intreccio di spiagge e boschi lungo un mare cristallino. È l’anima rurale di questi luoghi che si mescola continuamente a quella storica. Vale la pena fermarsi nella minuscola Canari, con soli 326 abitanti, dove può capitare di trovarsi di fronte a qualche mucca che si gode il sole vicino alla chiesetta romanica del 12°secolo e a un convento cinquecentesco che custodisce nelle sue cantine il Conservatorio del Costume Corso, con tutti i costumi tradizionali dal 1840 al 1900, per ogni occasione e stato sociale. Ma anche al Passo di Teghime, col suo panorama spettacolare: da un lato la vista sull’Italia e dall’altro quella sul francese deserto delle Agriate, fatto di macchia e di roccia, dove fra le vecchie casette di pastori abbandonate vivono soltanto cinghiali e serpenti.
PATRIMONIO – Molto più agevole raggiungere Patrimonio, noto per i suoi estesi vigneti e dove sorge la chiesa barocca di San Martino, affacciata sull’ex quartiere generale di Pasquale Paoli, figura politica fondamentale nella storia dell’isola. Domina un crinale montuoso popolato di antiche case arroccate alte come torrette e riunite in piccolissimi borghi. Sono abitati ancora adesso, ma sembrano essersi fermati a secoli fa. Qui continua da sempre la filosofia della mureillette: sedersi sui muretti a chiacchierare in tranquillità, godendosi il sole e la vita.
SAINT FLORENT – Lasciandosi alle spalle altri piccoli centri come Centuri, Santa Severa, Macinaggio, San Martino di Lota fino a Saint Florent, ai piedi di Cap Corse, piccola e raffinata località turistica affacciata su un golfo di acqua trasparente. Da qui si possono raggiungere in traghetto coste di sabbia finissima in poco più di un quarto d’ora come la spiaggia di Lotu o Saleccia, nella rigogliosa area dell’Agriate l’unico deserto d’Europa.
I SAPORI – A ogni sosta la generosa gente di Cap Corse è pronta a offrire qualche prodotto tipico: brocciu al presutto (formaggio e prosciutto tipici), beignets de fromage (polpettine di brocciu), Muscat (pregiato vino locale di uva malvasia che ben si accompagna a dolci e fois gras) miele di corbezzolo, cedro candito, vino d’arancio.
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