Una Firenze fra contemporaneo e grande Rinascimento: ecco cosa aspetta ai visitatori che arrivino in città nel ponte del 2 giugno.
Il trionfo di Fabre
Jan Fabre, il grande artista nativo di Anversa, ha praticamente occupato la città: Spiritual Guards, questo il titolo della sua personale, visitabile fino al 2 ottobre, espone un centinaio di opere, dal 1978 al 2016, fra Piazza Signoria, Palazzo Vecchio e il Forte di Belvedere: sculture in bronzo, installazioni di gusci di scarabei, lavori in cera e film che documentano le sue performance. In piazza Signoria due monumentali opere inedite, nate per l’occasione. Searching for Utopia (dove Fabre cavalca una enorme tartaruga dorata), di eccezionali dimensioni, fronteggia il monumento equestre di Cosimo I, del Giambologna, mentre The man who measures the clouds (American version, 18 years older), sorge sull’Arengario di Palazzo Vecchio, tra le copie del David di Michelangelo e della Giuditta di Donatello. All’interno, nel Quartiere di Eleonora, Sala dell’Udienza e Sala dei Gigli, una serie di opere dialogano con gli affreschi cinquecenteschi, ma anche con l’originale della Giuditta di Donatello. C’è pure un mega mappamondo rivestito di scarabei, ispirato a quello celeberrimo cinquecentesco di Ignazio Danti. Imperdibile la mostra al Forte di Belvedere, Fortezza medicea che domina la città (confina col giardino di Boboli). Una delle location più belle del mondo, che in occasione di questo appuntamento è aperta gratuitamente. Una sessantina di opere in bronzo e cera hanno occupato i bastioni, mentre all’interno della Palazzina ci sono una serie di film dalle più celebri performance di Fabre.
Info: Jan Fabre, “Spirituals guards”, Firenze, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio, Forte di Belvedere, fino al 2 ottobre; orario Museo di Palazzo Vecchio: 9-23 (giovedì 9-14). Biglietto 10 € (ridotto 8); orario Forte di Belvedere: 10,30-19.30 (ultimo ingresso ore 19, chiuso il lunedì), ingresso libero. Sabato 4 e domenica 5 il Forte sarà chiuso al pubblico; musefirenze.it
Il Guggenheim sull’Arno
Palazzo Strozzi presenta Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim, con più di 100 opere d’arte europea e americana, dagli anni venti ai sessanta del Novecento. Sfila sulle pareti la storia dell’arte moderna, nomi come Kandinsky, Duchamp, Max Ernst, i cosiddetti informali europei quali Alberto Burri, Emilio Vedova, Jean Dubuffet, Lucio Fontana, e i grandi americani Jackson Pollock, Mark Rothko, Alexander Calder. Ci sono pure Willem de Kooning, Robert Motherwell, Roy Lichtenstein, Cy Twombly. Il collezionismo dei Guggenheim (la mostra è in collaborazione con la Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York), zio e nipote, è anche una sorta di risarcimento morale a Peggy Guggenheim che nel 1949, proprio con diverse di queste opere, inaugurò gli spazi della Strozzina, grazie all’iniziativa di Carlo Ludovico Ragghianti, in una Firenze che stava rinascendo dalle macerie del conflitto.
Negli spazi dell’attuale Strozzina, invece, troviamo la personale di uno dei più importanti artisti cinesi contemporanei: Liu Xiaodong. Liu Xiaodong: Migrazioni” affronta un tema di incandescente attualità. Disegni, fotografie, dipinti e un video-documentario realizzati dall’artista in seguito ad un periodo di residenza in Toscana. Una riflessione sulla migrazione dei popoli e il loro rapporto con nuovi territori.
Info:Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim, fino al 24 luglio 2016, tutti i giorni inclusi i festivi 10.00-20.00\giovedì 10.00-23.00; Liu Xiaodong: Migrazioni, fino al 19 giugno, tutti i giorni inclusi i festivi 12.00-20.00\giovedì 12.00-23.00, palazzostrozzi.org
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Buffoni, villani e giocatori alla corte dei medici, fino all’11 settembre a Palazzo Pitti, è una mostra da non perdere per l’approccio particolare con cui affronta un tema non scontato, esponendo una serie di cosiddette “scene di genere” dai depositi di Palazzo Pitti e dalla Galleria delle Statue e delle Pitture. Soggetti ricorrenti fra Cinquecento e Settecento che svelano aspetti inediti della vita di corte. Indicandoci come il ruolo ambivalente del buffone di corte poteva si essere un accento sul ‘diverso’, ma proprio attraverso quel ruolo, arrivava anche a una liberazione. Quasi balocchi viventi, ma pure potenti e ascoltati consigliere, vivevano a stretto contatto con la famiglia regnante. Oltre al celeberrimo ritratto del Nano Morgante firmato dal Bronzino, il restauro ha fatto emergere veri capolavori, tutti da indagare. E nel Giardino di Boboli, ecco un itinerario dove tutti questi personaggi, villani, contadini e nani, giocatori e caramogi si nascondono nei boschetti e nelle radure, in una sorta di nascondino che coinvolge il visitatore.
Info: Andito degli Angiolini, Palazzo Pitti, fino all’11 settembre 2016, da martedì a domenica, ore 8.15-18.50, il biglietto d’ingresso ai musei è di € 13,00 (intero) – € 6,50 (ridotto), uffizi.beniculturali.it; Giardino di Boboli, da lunedì a domenica ore 8.15 – 19.30, ingresso 7 euro, ridotto 3,5 (comprende anche l’ingresso al Museo degli Argenti, alla Galleria del Costume, al Museo delle Porcellane e al Giardino Bardini.
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All’Opera di Firenze, sabato 4 giugno (ore 20) grande musica per ogni generazione. In prima esecuzione assoluta, una partitura originale per i Led Zeppelin. “Stairway to heaven” vedrà una grande orchestra sinfonica come quella del Maggio Musicale Fiorentino e una delle più accreditate cover band, i Norge (nome di un altro dirigibile), suonare insieme dodici capolavori della storia del rock firmati da un gruppo entrato nel mito. Riarrangiati come vera partitura sinfonica di estrema complessità da Stefano Maccagno, pianista e compositore ufficiale del Museo Nazionale del Cinema di Torino. Sarà lui a dirigere band e orchestra in un appuntamento attesissimo. Concerto dedicato alle vittime di omicidio stradale, posto unico 15 euro.
Info: operadifirenze.it
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