Ravenna Jazz 2016: i luoghi, gli eventi, le star (e le info pratiche)

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Risuona nei teatri, nei locali, nelle ex scuole, negli opifici dismessi e invade le strade e le piazze: per due settimane il jazz trasforma Ravenna nell’alter ego di New Orleans. Dal 2 al 14 maggio, la rassegna Ravenna Jazz fa della città bizantina la culla della musica afro-americana. Non a caso uno degli appuntamenti più intriganti, il 12 maggio, ha per titolo Dai Fiumi Uniti al Mississippi: le cante romagnole in veste jazz e vede i Blues Burdèl, un originale quartetto vocale nostrano, proporre un repertorio di canzoni regionali virate verso le sonorità tipiche del blues e delle armonie polifoniche del jazz.

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IL CALENDARIO
La kermesse inaugura la 43ma edizione il 1° maggio con un tributo a Ella Fitzgerald, della quale si celebra quest’anno il ventennale della scomparsa. È una produzione che coinvolge 250 giovanissimi musicisti selezionati nelle scuole della provincia, che saliranno sul palco accompagnati da grandi artisti: Paolo Fresu come solista di spicco alla tromba e Tommaso Vittorini come arrangiatore e direttore d’orchestra. Senza dimenticare, nel duplice ruolo di solisti-direttori, Ambrogio Sparagna, con il suo organetto, e Alien Dee, il Cristiano Ronaldo del beatboxing (riproduce con la bocca e la voce tutti i suoni di una batteria e di altri strumenti). L’appuntamento del 2 maggio è al Teatro Alighieri in piazza del Popolo, il fulcro degli interventi di rinnovo urbano attuati quando Ravenna era sotto il dominio della Serenissima, nelle adiacenze di una delle chiese più belle della città, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo. Il 5 maggio, sempre sul palco del teatro Alighieri, sarà la volta dell’Avishai Cohen Trio. Nato in Isreale, cresciuto artististicamente a New York, Avishai Cohen presenterà un repertorio dove gli elementi mediorientali e gli influssi della musica ebraica si intrecciano con la matrice jazzistica afro-americana. Un mappamondo del jazz che mette a fuoco i diversi aspetti della cultura neramade in Usa, per esempio con i concerti dei Take 6 (maestri di un crossover vocale che miscela doo wop, jazz e rhythm and blues), il 7 maggio, sempre al Teatro Alighieri, e l’8 maggio con la marching band made in Italy dei Funk Off, alfieri di un sound che incrocia James Brown e Frank Zappa.

Durante la rassegna, ogni pomeriggio i concerti Aperitifs portano la musica dal vivo in numerosi bar e locali del centro, come il Cabiria Wine Bar (13 maggio, Giacomo Toni in Piano Punk Cabaret) e la pasticceria Ferrari (14 maggio, Giorgio ‘Mr. Blue’ Cavalli in Non solo blues). Le proposte più innovative del festival avranno invece come sede alcuni spazi che per l’occasione si trasformeranno in club. Per esempio, il Cisim di Lido Adriano, il centro internazionale studi e insegnamenti di mosaico, un edificio pubblico dalle grandi vetrate, circoscritto da un giardino con pini, tamerici e olivelle, che per anni ha accolto mosaicisti da tutto il mondo. Oggi, pur mantenendo il nome originale, ospita uno spazio per concerti, una biblioteca e un centro assistenza per i cittadini di Lido Adriano. È in questo vecchio laboratorio delle piccole tessere di vetro che hanno resa famosa Ravenna nel mondo (nelle sue basiliche e nei suoi battisteri si concentra il più ricco patrimonio esistente di mosaici del V e VI sec. a.C. ) che il 6 maggio si esibiranno i Sacri Cuori, band romagnola le cui sortite strumentali partono da un felliniano lungomare di Rimini per sbucare sul Mulholland Drive di David Lynch, evocando Ennio Morricone e Nino Rota, ma anche Santo & Johnny e Brian Eno.

Il 10 maggio invece la portoghese Carmen Souza, ispirandosi alla sue origini capoverdiane, proporrà una musica che ha tutto il sapore di un jazz tropicale: basti pensare che in scaletta ha alcune cover meticce di mostri sacri del jazz come Horace Silver (The Cape Verdean Blues) e Glenn Miller (Moonlight Serenade). La diva lusitana suonerà a Piangipane, piccolo borgo dell’hinterland ravennate, in un teatro la cui storia è degna di un film. Tutto iniziò il 7 settembre 1911, quando la Cooperativa Agricola Braccianti Piangipane acquistò un terreno per costruirvi un teatro sociale. Per migliorare l’armonia della scritta il decoratore sostituì la “i” con la “j”: così nel 1921, con un grande comizio, venne inaugurato il primo (e unico) “teatro socjale” d’Italia. La location scelta per Carmen Souza, che ancora oggi sfoggia un’eleganza rétro, vivrà uno struggente ritorno al passato. All’inizio della sua avventura, infatti, la struttura era priva di sedie e gli spettatori le portavano da casa; anche per il concerto del 10 maggio il teatro verrà arredato con sedute portate per l’occasione, in modo da ricreare l’atmosfera di un jazz club.

INFO: Ravenna Jazz 2016, tel. 0544.40.56.66, erjn.it.


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