Una valida alternativa al famosissimo giro delle Tre Cime di Lavaredo è l'escursione al Monte Paterno, sempre in zona Tre Cime, ma frequentato da meno gente.
Punto di partenza della nostra escursione è il rifugio Auronzo, raggiungibile con la comoda strada a pedaggio che parte nei pressi del lago di Antorno.
La sfortuna ha voluto che nello stesso giorno ci fosse la competizione Misurina Sky Marathon e quindi per la maggior parte della giornata abbiamo dovuto condividere il sentiero con gli atleti che chiedevano spazio per passare...
Non è piacevole camminare in montagna con l'ansia che qualcuno ti stia venendo addosso, ma ormai siamo qui e non si può fare nulla.
ammirare il simbolo delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo |
Dal rifugio Auronzo seguiamo il sentiero classico delle Tre Cime di Lavaredo, il numero 101, con sulle sinistra le impressionanti pareti meridionali delle Tre Cime.
Passiamo il rifugio Lavaredo a quota m. 2344 e subito dopo incontriamo la deviazione che, con il sentiero n. 104, ci condurrà verso il mondo incantato del Monte Paterno.
l'escursione inizia con turisti e corridori tutti in un unico sentiero :(( |
si lascia il sentiero per le Tre Cime e si va a destra |
Ci lasciamo così alle spalle il turismo di massa (anche giapponesi e cinesi con le macchine fotografiche in tenuta cittadina) e seguiamo in discesa un'alta valle, lungo i versanti detrici, fino ad arrivare ai Piani di Cengia.
Qui il panorama è magnifico! Si riesce a vedere il nostro sentiero salire sempre di più fino a perdersi sulle nuvole.. Abbiamo ancora molta strada da fare! Nel frattempo i corridori continuano a superarci, poveri, non li invidio per niente...
il nostro sentiero, sulla sinistra, sale fino a perdersi sulle nuvole |
atleta sulla sinistra che tenta di essere fotografato :(( |
Continuiamo in salita fino a raggiungere il lago di Cengia, m. 2528, una breve pausa per le foto e selfie da condividere sui social, ed ecco che inizia la parte più difficile dell'escursione al monte Paterno: attraverso un versate ghiaioso con tortuosi tornati raggiungiamo la Forcella Pian di Cengia, m. 2522. Qui il fiato e le ginocchia sono messe a dura prova.
salita alla Forcella Pian di Cengia |
vista sul lago di Cengia |
Anche in questa stretta salita gli atleti ci sfrecciano da ogni lato ma questa volta ho notato veramente la stanchezza in molti di loro. Uno addirittura si è sentito male.
Dopo la forcella entriamo in territorio dell'Alto Adige. Ancora un centinaio di metri e troviamo il nostro rifugio ad attenderci. Giusto per non fare confusione con i nomi, il Rifugio Pian di Cengia si chiama Bullelejoch Hutte in tedesco.
Qui troviamo tantissimi escursionisti già seduti e intenti a consumare il loro pranzo, ma per fortuna c'è un tavolo ancora libero all'aperto con una vista perfetta. La Croda dei Toni regna sovrana con tutta la sua bellezza, ma poi altre vette come il monte Cengia rendono lo scenario magico. Non a caso siamo in una zona Patrimonio dell'Umanità Unesco :)
A pranzo non poteva mancare il tris di canederli. Ottimo!
Questa volta, però, niente dolce, la strada del rientro è ancora lunga e con numerose salite e discese: meglio tenersi leggeri.
Un piccolo consiglio: vicino al rifugio ci sono dei gradini che permettono di raggiungere un punto belvedere da dove si puòammirare perfettamente la Croda dei Toni. Vale la pena!
la Croda dei Toni |
Dal rifugio Pian di Cengia seguiamo il sentiero 101 che ci condurrà al più famoso rifugio Locatelli. Una discesa sul fianco settentrionale del monte Paterno, molto spesso con tornantini e ghiaione, e poi sempre pianeggiante costeggiando dall'alto il lago dei Piani, fino a raggiungere il simbolo delle Dolomiti: le Tre Cime di Lavaredo.
si inizia a scendere |
il sentiero lungo il versante del monte Paterno |
il simbolo delle Dolomiti, le Tre Cime di Lavaredo |
Poche sono le parole che possono descrivere questo spettacolo. Dedichiamo una mezz'ora abbondante per ammirare e fotografare questa meraviglia, ci godiamo una birra alrifugio Locatelli e via di nuovo in marcia. Sebbene dalla cartina la nostra escursione sembra quasi finita, in realtà manca ancora molto per ritornare al rifugio Auronzo.
una birra con vista |
Ancora un'ora e quarantacinque minuti circondati dalle più belle montagna delle Dolomiti che hanno fatto la storia dell'alpinismo. Ce la siamo presa con comoda alla fine, di fronte a tanta bellezza bisogna prendersi del tempo e meditare su quanto siamo piccoli di fronte alla natura.
Auronzo di Cadore vista dal sentiero 101 |
Chissà invece dove saranno tutti i corridori in questo momento. Probabilmente già a casa, senza aver assaporato per un secondo la bellezza di questi posti. Il business della montagna è anche così.
SCHEDA TECNICA:
PARTENZA: Rifugio Auronzo m. 2320
ARRIVO: Rifugio Pian di Cengia m. 2528
DISLIVELLO: m. 570
TEMPO COMPLESSIVO: 7 ore incluso le soste
SCHEDA TECNICA:
PARTENZA: Rifugio Auronzo m. 2320
ARRIVO: Rifugio Pian di Cengia m. 2528
DISLIVELLO: m. 570
TEMPO COMPLESSIVO: 7 ore incluso le soste
ALTRE COSE DA FARE IN ALTO ADIGE:
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via Escursione al monte Paterno con rifugio Pian di Cengia
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